sabato, ottobre 27, 2007

La nuova Francia di Sarkozy mostra il suo volto ecologista. Si sono conclusi i due giorni di lavoro dedicati alla “rivoluzione ambientalista” in cui il presidente francese ha coinvolto imprese, associazioni e politici. Presenza eccellente il neo premio Oscar, Al Gore.


Un idilio tutto “verde” quello tra l'ex-vice presidente americano Al Gore e Monsieur Sarkozy. Ci vuole una "Grenelle mondiale", dice il Premio Nobel della pace 2007, Al Gore, salutando l'inizio di un "processo storico" che in Francia segnerà il solco che la politica ambientalista francese seguirà nei prossimi decenni. Sarcozy, definito da Gore "un grande amico degli abitanti di questo pianeta", afferma che ci vorrebbe un "Piano Marshall per il pianeta" che tenda a definire una sinergia tra economia e ambiente mirata alla salvaguardia della natura.

Parlano all'Eliseo Al Gore, Sarkozy e il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, a conclusione della due giorni della "Grenelle dell'ambiente", che ha riunito nella capitale francese membri del governo, delle associazioni ambientaliste, dei sindacati, delle associazioni imprenditoriali, per negoziare le misure utili a conciliare sviluppo ed ambiente.
A Parigi hanno voluto chiamarla “Grenelle dell'ambiente”, con l' obiettivo di ripetere il successo degli accordi fra governo e parti sociali firmati nel 1968 a rue de Grenelle, sede del ministero del lavoro, che scrissero la parola fine alla contestazione del maggio. Sarkozy è soddisfatto dei risultati della concertazione sociale e, nel suo intervento, va anche al di là, in nome di quella che chiama una necessaria "rivoluzione" verde. "Farò mie le vostre proposte - ha detto - e le metterò in pratica. Voglio che questa Grenelle sia l' atto fondatore di un new deal ecologico in Francia, in Europa, nel mondo".
E dunque sì a proposte ecologiste per l'agricoltura - riduzione del 50% dei pesticidi, sospensione della cultura commerciale degli Ogm - per i trasporti - no a nuove autostrade, sì a costruzione di nuove linee su rotaia - e per l' energia, con lo sviluppo di quelle rinnovabili che dovranno raggiungere l'equivalente di 20 milioni di tonnellate di petrolio entro il 2020. C'è anche l'impegno del presidente francese a studiare l'applicazione di una tassa carbonio, che dà un prezzo a tutti i prodotti in funzione del loro potenziale d' inquinamento, in contemporanea con l'abbassamento della fiscalità sul lavoro.
La tassa carbonio ha l'obiettivo di spingere a consumare meno energia inquinante e a ricorrere a procedimenti puliti. Sarkozy ha chiesto a Barroso di studiare, entro sei mesi, "la possibilità di tassare i prodotti importati da paesi che non rispettano il protocollo di Kioto". Al Gore, soddisfatto, ha indicato l'esempio francese, parlandone di un "formidabile colpo di acceleratore" alla lotta contro il riscaldamento climatico. "Gli allarmi avrebbero dovuto suonare in tutti paesi del pianeta - ha detto - quando il mese scorso gli scienziati hanno rivelato uno scioglimento record dei ghiacciai nel Polo nord". "Questa terra è la nostra sola casa, dobbiamo difenderla. Dobbiamo prendere coscienza della gravità delle poste in gioco", ha concluso il Premio Nobel della pace.

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