sabato, ottobre 13, 2007

di Angelica Lo Duca

E’ ormai ottantaduenne Justo Gallego Martinez, ma la voglia di lavorare per la sua Madonna del Pilar è ancora forte. Nato nel 1925 da una famiglia di ricchi contadini, Justo ha lavorato da giovane come agricoltore. Poi negli anni cinquanta sentì la chiamata del Signore per cui decise di entrare nel convento di Santa Maria de Huerte, dove rimase per sette anni.

Nel 1961 contrasse la tubercolosi e fu costretto a lasciare quel luogo per paura che la diffondesse. Successivamente, guarì dalla malattia, a suo avviso per grazia concessa dal Signore, ma ebbe una crisi esistenziale, da cui uscì dopo aver preso la decisione di dedicare comunque la sua vita a Dio. Tuttavia non sapeva come sdebitarsi con il Signore per la grazia ricevuta. Poi il lampo di genio. Cominciò a costruire da solo una cattedrale. Un’impresa assurda per lui che non aveva alcuna nozione di architettura né di ingegneria. Armato solo di buona volontà, si mise sui libri e studiò i rudimenti dell’edilizia. Senza il consenso della Chiesa Cattolica e delle autorità locali, nel corso di quaranta anni circa, ha costruito quasi da solo un’opera di ottomila metri quadrati di superficie e 25 metri di altezza, nella sua tenuta di Mejorada, vicino a Madrid. Oggi l’edificio si erge imponente: si possono notare cupole, colonne, torri e così via. In realtà di arte vera e propria non si può parlare, in quanto l’edificio non presenta uno stile uniforme, essendo frutto di improvvisazione. L’opera è in parte realizzata con materiale di scarto, donatogli dalle fabbriche della zona, in parte con materiale acquistato con i risparmi di famiglia. Altri finanziamenti sono arrivati da una nota marca di bibite per un annuncio pubblicitario, che ha consentito tra l’altro all’anziano signore di diventare anche famoso.
In realtà, l’immenso edificio ancora non è terminato, ma il denaro di famiglia si è esaurito. Dice infatti Justo: “Basterebbero circa 600 milioni di euro per terminare i lavori e farmi morire felice”. Alla sua età, Justo Gallego Martinez non ha più le forze per continuare a costruire da solo per cui si è convinto a prendere degli aiutanti. Un vicino, anche lui avanti con gli anni, e uno studente dell’Accademia d’Arte Olandese, che ha scelto questo luogo per il suo tirocinio.
Oggi l’edificio è meta di turisti curiosi, che nei loro programmi di tour della Spagna, prevedono anche questo strano edificio, frutto di tanta devozione.
Ma cos’è che spinge un uomo a dedicare la sua vita a sì grandi imprese? Sarà la sete di grandezza? Il desiderio di essere ammirati dagli altri? Oppure è semplice e genuino amore per Dio? Ai posteri l’ardua sentenza.


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