domenica, ottobre 21, 2007
di Fabio Vitucci

Il Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Ministro della Giustizia Clemente Mastella e le sirene degli incrociatori ormeggiati nel porto di Napoli hanno accolto alle
ore 9,15 Benedetto XVI. L'elicottero dell'aeronautica Militare si era posato due minuti prima sul piazzale dello scalo marittimo. Dopo i saluti di rito il Papa (il terzo pontefice a visitare la città) è salito sull'auto blindata ed ha iniziato il percorso verso Piazza Plebiscito per la messa.


Nel saluto rivolto al papa, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ha affermato che «la Chiesa di Napoli è in prima linea nella lotta alla Camorra». «Il fenomeno della violenza, ancora più odiosa quando è esercitata in forme organizzate - ha denunciato - pur essendo un fatto generalizzato ha trovato anche a Napoli un terreno fertile». Ma, ha scandito il cardinale, «la Chiesa non si stanca di affermare che la violenza è sempre un'offesa a Dio e un intollerabile sopruso nei confronti dell'altro. Niente può giustificarne il ricorso, dal momento che essa rende inestirpabili le radici dell'odio, autentico veleno dell'anima». «La condanna di tutto ciò che è contro l'uomo - ha affermato Sepe - è senza appello e trova la nostra Chiesa schierata, in maniera compatta, in difesa non solo del bene comune, ma in una dimensione più alta nella promozione del valore supremo dell'amore, come ci ha insegnato Cristo Signore».
Rivolgendosi alla folla di fedeli radunati sotto la pioggia in Piazza Plebiscito, il pontefice ha detto che "Napoli ha certo bisogno di adeguati interventi politici, ma prima ancora di un profondo rinnovamento spirituale".
"E' necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni", ha detto il Papa durante l'omelia.
Il "triste fenomeno della violenza" che affligge Napoli da secoli non è solo frutto "del deprecabile numero dei delitti della camorra - ha commentato il Papa - ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e nelle periferie nuove e anonime, col rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l'illegalità, il sommerso e la cultura dell'arrangiarsi".
"Quanto è importante allora - è stata l'esortazione del Pontefice - intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull'aiutare i giovani a gestire il tempo libero".
Il viaggio del Papa coincide con l'inizio di una importante conferenza interreligiosa a Napoli dedicata alla lotta alla violenza, dal titolo "Per un mondo senza violenza - Religioni e culture in dialogo". Oggi il Papa incontrerà i leader religiosi che partecipano all'evento, inclusi musulmani, ebrei e buddisti.
La visita di Papa Benedetto a Napoli coincide con il 28esimo anniversario della visita di Giovanni Paolo II nella città, viaggio in cui il Papa rivolse un appello a porre fine alla violenza. Nel ricordare quel viaggio, Benedetto XVI ha esortato i napoletani ad avere speranza: "Questo seme a Napoli c'è e agisce, malgrado i problemi e le difficoltà".

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