lunedì, ottobre 15, 2007
di Fabio Vitucci - tratto da La Perfetta Letizia
Loreto è stata a settembre la scena dell’incontro dei giovani italiani con la chiesa cattolica, e in particolare con il Pontefice Benedetto XVI. La manifestazione è stata un successo di presenze e di significati, con la spianata di Montorso che ha visto ben 500mila ragazzi assistere alla messa domenicale celebrata dal Santo Padre. Questo è stato il primo momento dell’Agorà dei Giovani, il trittico in programma dal 2007 al 2009 organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana per dare nuovo impulso al rapporto tra la Chiesa e gli adolescenti. “Agorà dei Giovani: tre anni giovani nella chiesa italiana” è il titolo dell’intero evento, che arriva in un momento di forti critiche e difficoltà per la Chiesa mondiale e per quella italiana in particolare.


Il rapporto Chiesa-giovani é stato fortemente cercato e curato da Papa Giovanni Paolo II e ha visto il suo apice nelle memorabili Giornate Mondiali della Gioventù di Parigi, Roma, Toronto, con milioni di ragazzi di tutto il mondo uniti dalla fede e dal desiderio di incontrare Dio. Oggi il Pontefice Benedetto XVI prosegue la strada intrapresa dal suo predecessore e insieme ai Vescovi italiani ha pensato a questa proposta articolata in tre anni, tesa a favorire un maggiore coinvolgimento dei giovani nella vita e nel cammino della Chiesa.
Loreto è stata come detto la prima tappa, a cui seguiranno la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney nel luglio 2008 e un evento finale vissuto nelle varie diocesi italiane nel 2009. Ognuno di questi tre anni ha un tema specifico, con l’obiettivo finale di una maggiore partecipazione dei giovani alla missione della Chiesa, perché “il valore della missionarietà costituisce la dimensione fondamentale della vita e dell’azione di un cristiano”, come ha ricordato recentemente proprio Benedetto XVI.
Il 2008 è dedicato alla dimensione interpersonale dell’evangelizzazione: l’obiettivo è quello di rendere i giovani consapevoli della propria missione cristiana. Il momento centrale sarà la GMG di Sydney, “pubblicizzata” anche da un gruppo di australiani presenti a Loreto, che offrirà ai giovani la possibilità di approfondire il senso del loro mandato missionario. Il tema dell’evento, "Mi sarete testimoni", evidenzia come la missionarietà sia parte costitutiva dell’identità cristiana, intesa soprattutto come gioiosa comunicazione della scoperta del Cristo Risorto.
L’anno pastorale 2009 è invece dedicato alla dimensione culturale e sociale dell’evangelizzazione, all’importanza della testimonianza cristiana e della partecipazione alle grandi questioni culturali e sociali. Oggi il mondo sta vivendo un’epoca di stravolgimenti di ideali e certezze, e i giovani cristiani, con la loro forza propositiva e la custodia dei valori della vita, possono rappresentare un punto fermo per l’intera società. Tutto l’itinerario si conclude con un evento simultaneo nei santuari diocesani, oppure in qualche “nuovo santuario” del nostro tempo (centri commerciali, piazze, stadi, luoghi dell’emarginazione).
Questo 2007 invece, primo anno dell’Agorà dei Giovani(www.agoradeigiovani.it), è dedicato all’ascolto del mondo giovanile: la Chiesa e i suoi operatori cercano di uscire dai propri spazi per instaurare nuovi rapporti coi giovani, negli ambiti a loro consoni, quelli della strada, degli amici, dello sport, dei loro problemi.
Il raduno del primo anno a Loreto è stato caratterizzato dal tema "Come io vi ho amato": la Chiesa si offre ai giovani come Dio si è offerto all’umanità tramite Gesù Cristo. L’organizzazione dell’evento è iniziata in sordina, con le adesioni che a pochi giorni dall’incontro toccavano le 200mila unità, quasi la metà rispetto alle attese della CEI. E in sottotono è iniziata la settimana dedicata all’incontro col Papa, con tutti i giovani italiani ospitati nelle diocesi del Molise, dell’Abruzzo, delle Marche e dell’Emilia Romagna. Ma il programma ricco di eventi e la gioia di chi vi ha partecipato ha forse fatto scattare qualcosa nel cuore degli “indecisi”, coloro che non avevano ancora comunicato la loro presenza alla due-giorni nella spianata di Montorso a Loreto, momento clou dell’intera manifestazione.
Nel pellegrinaggio verso Montorso è apparso subito chiaro che il fiume di gente che stava riversandosi verso la spianata era davvero “straripante”. Chi è arrivato tra i primissimi, come il gruppo del coro “Mezzogiorno di Fuoco” della parrocchia pisana di San Francesco, di cui chi vi scrive fa parte, ha visto pian piano riempirsi ogni singolo spazio, dalla parte più in basso fino alle “pareti” della vallata, col flusso che si è interrotto solo a tarda sera! L’organizzazione, sorprendentemente presa alla sprovvista, ha dovuto allestire nuovi spazi e nuovi servizi per i tanti arrivati.
Come al solito, ogni regione italiana era ben rappresentata, e il primo spettacolo del pomeriggio ha sottolineato proprio l’estrema eterogeneità della nostra penisola, con un gruppo per regione che ha animato e portato le proprie tradizioni al centro della scena. Ma il momento più atteso da tutti stava avvicinandosi: intorno alle 18, il Santo Padre è arrivato a bordo del suo elicottero, subito ribattezzato “l’EliPapa”, e con un giro intorno all’intera spianata ha dato il suo primo saluto alle centinaia di migliaia di giovani accorsi. Dopo l’atterraggio, Benedetto XVI ha poi intrapreso il consueto giro nella PapaMobile per salutare da vicino tutti i ragazzi presenti, che hanno ricambiato con un affetto e un entusiasmo incredibili. C’è stata quindi la veglia di preghiera presieduta dal Pontefice, con la notte che intanto iniziava a far capolino su Montorso; le luci prodotte da una torcia a dinamo presente nel kit del pellegrino rendevano il colpo d’occhio davvero mozzafiato!
Alle 21 è iniziata poi la serata in diretta nazionale, con il Papa in collegamento televisivo e tanti artisti che si sono succeduti sul palco, dalle Vibrazioni a Baglioni, da Bocelli all’enfant du pays Allevi. I momenti più significativi della serata sono state però le testimonianze di diversi ragazzi che hanno manifestato il disagio giovanile, soprattutto nelle periferie delle grandi città, e Benedetto XVI ha ricordato che per Dio e la Chiesa nessuno è periferia e ogni singola persona è importante proprio per la sua diversità. Da segnalare anche l’intervento di Padre Bossi, il missionario italiano sequestrato nelle Filippine, che ha invitato i giovani a “farsi rapire dai propri ideali”.
I fuochi d’artificio hanno chiuso la serata, e mentre centinaia di migliaia di sacchi a pelo venivano srotolati, per alcuni è iniziata la grande notte dell’Agorà, con 7 “fontane di luce” pronte ad accogliere chi voleva pregare, confessarsi o riflettere sull’affettività, sulla vocazione, sul creato. E proprio la salvaguardia del creato è stato uno dei temi dell’incontro di Loreto, con diversi interventi al riguardo ed un kit del pellegrino completamente ecologico, oltre all’impatto ambientale nullo dell’intero evento (sono stati piantati tantissimi alberi per compensare la produzione di CO2 legata alla manifestazione).
Dopo il risveglio mattutino, per noi del coro molto dolce grazie all’invito di un gruppo di Napoli per una colazione a base di pane e nutella, le lodi presiedute da monsignor Bagnasco, presidente della CEI, ci hanno guidato verso il nuovo arrivo del Pontefice e la Santa Messa. Incredibilmente, ancora altri giovani sono arrivati nella spianata, fino a raggiungere l’eccezionale numero di 500mila, che sottolinea come i giovani italiani siano ancora attratti dalla luce vivifica di Dio, a differenza di quello che mass media e parte della politica del nostro paese vogliono farci credere. Il messaggio del Papa è stato molto forte: «Non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà, come ha fatto Maria! Andate controcorrente: non ascoltate modelli di vita improntati all’arroganza e al successo ad ogni costo. Siate critici! Non abbiate paura, cari amici, di preferire le vie "alternative" indicate dall’amore vero: relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare fuori moda: coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo».
Loreto è stato un incontro pieno di gioia ad entusiasmo, e sicuramente anche le esperienze dei prossimi due anni saranno caratterizzate dall’allegria che ha sempre contraddistinto in questi anni gli incontri dei giovani cristiani. Ma è giunto il momento di dare seguito a questo entusiasmo, portando tutto il proprio “ardore” nella vita quotidiana, nelle realtà locali, al servizio degli altri e nelle grandi questioni sociali e culturali. I giovani cristiani hanno il diritto/dovere di rendersi protagonisti del tentativo di cambiare il mondo, senza più nascondersi e senza più aspettare gli altri: dal mondo politico al mondo religioso, da quello culturale a quello sociale, tutti aspettano questa ondata di energia “rivoluzionaria”. Anche perchè, come ha sottolineato più volte l’amato papa Giovanni Paolo II, “i giovani sono il sale della terra e la luce del mondo!”.

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