venerdì, ottobre 19, 2007

da Peacereporter, Valeria Confalonieri
Un rapporto dell'Unicef sulla mortalità infantile mostra progressi nel 2006

Passi in avanti nella riduzione della mortalità infantile. Un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef) sui numeri del 2006 parla di importanti progressi, avendo sfondato verso il basso, per la prima volta, il muro di dieci milioni di piccole vittime ogni anno.

Meta più vicina ma ancor lontana. Le cifre sono sempre alte: lo scorso anno si è chiuso con 9,7 milioni di bambini con meno di 5 anni morti nel mondo.

Nel 1990 i milioni di morti erano 13. Il calo viene definito dunque un progresso importante, lungo la strada verso l’Obiettivo di sviluppo del millennio stabilito alle Nazioni Unite nel 2000: ridurre la mortalità infantile di due terzi entro il 2015 rispetto al 1990. Una meta che, seppur più vicina con i 3,3 milioni di morti in meno riportati dall’Unicef, richiede ancora di salvare la vita ogni anno ad altri 5,4 milioni di bambini. E dietro i numeri, necessari agli esperti per ragionare sugli interventi da portare avanti e sulla loro efficacia, vi è la morte ogni anno di milioni di bambini per condizioni e malattie che potrebbero essere prevenute.

Africa in coda. Ann M. Veneman, direttore dell’Unicef, pur definendo ‘storici’ i risultati sottolinea: “La perdita di 9,7 milioni di giovani vite ogni anno è inaccettabile. La maggior parte di queste morti è prevenibile e, come mostrato dai progressi recenti, le soluzioni sono provate e valutate”. Intanto, se una volta era l’Asia il continente con la mortalità infantile più alta, è ora l’Africa subsahariana a ‘ospitare’ la metà dei decessi fra i bimbi, e se la situazione non cambia la percentuale potrebbe salire al 60 percento nel 2015. Guardando ai singoli Paesi, i miglioramenti maggiori sono stati segnalati in Marocco, Vietnam e Repubblica Dominicana. In Cina fra il 1990 e il 2006 la mortalità sotto i cinque anni si è ridotta del 47 per cento e in India del 34 per cento. Anche in Africa tuttavia, vi è stato qualche miglioramento, con una riduzione della mortalità infantile del 29 per cento fra il 2000 e il 2004 in Malawi, e del 20 percento in Etiopia, Mozambico, Namibia, Niger, Rwanda e Tanzania.

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