domenica, novembre 11, 2007
da Green Peace

Roma, Italia — Greenpeace lancia oggi la campagna per mettere al bando le lampadine incandescenti, sprecone e nemiche del clima. A promuovere l'iniziativa, Leonardo Manera e Diego Parassole - i due noti comici di Zelig - che hanno realizzato una serie di mini gag video, travestiti da lampadine. Online un nuovo episodio ogni settimana. Chiedi subito alla grande distribuzione di ritirare immediatamente dagli scaffali queste lampade. VIDEO

Le tradizionali lampadine incandescenti disperdono sotto forma di calore oltre il 90 per cento dell'energia elettrica consumata, e solo il 10 per cento si trasforma in luce. È un enorme spreco di energia che potrebbe essere evitato utilizzando lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza che permettono di abbattere i consumi dell'80 per cento. Con benefici economici per i consumatori e per l'ambiente.

La messa al bando delle incandescenti in Italia permetterebbe di risparmiare 5,6 miliardi di chilowattora all'anno, pari all'energia prodotta da una centrale termoelettrica di 1000 MW. I cambiamenti climatici sono la più grave emergenza ambientale del momento. Per abbattere le emissioni di gas serra del 30 per cento al 2020 occorrono misure concrete e immediate: l'efficienza energetica è tra quelle a minor costo.
La grande distribuzione ha un ruolo cruciale nel rimuovere al più presto dal mercato le lampadine sprecone e puntare sulla vendita di lampade a risparmio, amiche del clima. Per questo Greenpeace invita a scrivere ai responsabili di Coop, Esselunga e Auchan per chiedere il bando delle lampade incandescenti.

I due comici - Manera e Parassole - sono andati in giro travestiti da lampadine fluorescenti per promuovere la messa al bando delle incandescenti. E ne hanno combinate di tutti i colori. Le gag verranno diffuse anche su YouTube e VideoLibero. Ogni settimana i visitatori potranno divertirsi con una storia diversa.

Complessivamente, secondo il rapporto "La Rivoluzione dell'Efficienza" tramite misure di efficienza energetica in tutti i settori si potrebbero risparmiare al 2020 circa 100 miliardi di chilowattora all'anno, pari alla produzione di 15 centrali da 1000 MW.

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