domenica, novembre 25, 2007

Kamikaze si fa esplodere: strage di bimbi. Attacco all'inaugurazione di un ponte, muore Daniele Paladini. Tre connazionali feriti e nove vittime civili.

dal Corriere della Sera

KABUL (Afghanistan) - Un militare italiano ucciso e altri tre feriti. Tragico il bilancio di un attentato suicida durante la cerimonia di inaugurazione di un ponte costruito grazie al contributo degli ingegneri italiani. La vittima è Daniele Paladini, 35 anni, maresciallo capo dell'Esercito, del secondo reggimento pontieri di Piacenza. L'esplosione ha causato anche una strage fra i numerosi bambini che erano presenti alla cerimonia: dei nove civili afghani uccisi dall'esplosione, sei sono bimbi.

LA RIVENDICAZIONE - L'attacco, avvenuto a Paghman, a una quindicina di chilometri dalla capitale Kabul, è stato rivendicato dai Talebani. Un portavoce degli studenti coranici, Zabihullah Mujahed, aveva addirittura parlato di quattro soldati italiani uccisi, circostanza questa ovviamente non confermata (i talebani sono soliti amplificare, a scopo di propaganda, gli effetti delle loro azioni). Mujahed, che parlava via telefono satellitare da un'ignota località, ha precisato che il kamikaze apparteneva al proprio movimento. Secondo gli investigatori è probabile che l'attentatore fosse pakistano. Sulla matrice c'è il massimo riserbo e la rivendicazione è tuttora al vaglio degli esperti. Chi sta indagando si limita a sottolineare che un attentato di queste dimensioni era molto tempo che non si registrava nell'area di Kabul, dove sarebbe in atto una sorta di tregua conseguente all'apertura di canali di dialogo tra esponenti del governo locale e alcuni leader taleban. Circostanza, questa, insieme alla tecnica stessa dell'attentato, che «farebbe ipotizzare - secondo una fonte - una regia vicina ad Al Qaeda».

LA VITTIMA E I FERITI - Daniele Paladini era maresciallo capo dell'Esercito, del secondo reggimento pontieri di Piacenza. Non sono in pericolo di vita gli altri militari colpiti (il capitano Salvatore Di Bartolo, dell'11° reparto Infrastrutture di Messina; il capitano Stefano Ferrari, del 2° reggimento Pontieri di Piacenza; il caporale Maggiore scelto Andrea Bariani, del 5° reggimento Alpini di Vipiteno), uno con ferite da schegge al volto (in questo caso ci sono timori per possibili conseguenze alla vista), un altro alla gamba e il terzo con una frattura scomposta al braccio destro ed altre lesioni. I soldati del contingente italiano erano intervenuti alla cerimonia con il preciso compito di garantire l'ordine pubblico.

L'ATTENTATO - L'attentatore suicida si è fatto esplodere alle 9.52 locali, le 6.22 in Italia. Era stato visto dagli stessi militari mentre cercava di risalire a piedi il greto del fiume su cui sorge il nuovo ponte ed è stato intercettato prima che raggiungesse il punto in cui si concentrava il grosso della folla. Alla vista dei militari, da quanto si è appreso, si sarebbe fatto esplodere, coinvolgendo nella deflagrazione le persone che si trovavano in quel momento più vicine a lui. L'intervento dei soldati, che ha impedito al terrorista di raggiungere il centro del ponte, ha evitato che l'attentato causasse una vera e propria carneficina. Tutti i feriti sono stati evacuati con gli elicotteri dell'Isaf e sono stati trasportati negli ospedali della zona.

IL CORDOGLIO DI PRODI - Immediate sono state le reazioni del mondo della politica. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha sottolineato che «l'eroico sacrificio del maresciallo capo Daniele Paladini, caduto in Afghanistan per impedire che il gesto ignobile di un kamikaze provocasse danni ancora più gravi tra la popolazione civile, è in questo momento il mio pensiero più forte e doloroso». All'aeroporto militare di Abu Dhabi Prodi ha accolto i tre militari feriti nell'attentato. Il capitano Salvatore di Bartolo, il capitano Stefano Ferrari e il caporalmaggiore scelto Andrea Bariani, sono atterrati in serata su un C130 dell'aeronautica militare all'aeroporto di Al Bateerod e ripartiranno con un Falcon alla volta dell'Italia. La task force di stanza ad Abu Dhabi serve come supporto logistico e scalo medico per il nostro contingente in Afghanistan. Per Prodi è l'inizio di un viaggio di Stato negli Emirati Arabi.

IL CONTINGENTE - Sono attualmente 2290 i militari italiani dislocati in Afghanistan, di cui 2.160 impegnati proprio nella missione Isaf (International security assistance force). E' il secondo contingente per numero di militari impiegati, dopo quello operativo in Libano, nella missione Unifil, che vede coinvolti 2.450 militari, mentre in Iraq la presenza italiana si limita oggi ad un'ottantina di elementi specializzati che hanno compiti di consulenza, formazione e addestramento.

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