Il Dalai Lama arriva a Roma, ma non sarà ricevuto a Montecitorio, per paura di ritorsioni economiche della Cina. Giusto così?
di Fabio Vitucci
A Roma arriva oggi il Dalai Lama, premio Nobel per la pace e personaggio unico nel panorama mondiale. Ma il Governo Italiano non gli concederà l'Aula di Montecitorio. "Nell'emiciclo si svolgono solo lavori parlamentari, non celebrazioni" è la giustificazione di Fausto Bertinotti, presidente della Camera, ma tutti sanno che il vero problema sono le ritorsioni economiche minacciate dalla Cina nei confronti dei paesi che accoglieranno Tenzin Gyatzo (questo il nome del Dalai Lama). Nemmeno Romano Prodi, presidente del Consiglio, e Massimo D'Alema, ministro degli Esteri, sono intenzionati a ricevere l'illustre personaggio.
Le associazioni per i diritti umani sono infuriate con il governo italiano, e anche in Parlamento è nato un accordo trasversale che cercherà di convincere le massime cariche italiane a cambiare idea. Germania, Stati Uniti e Canada hanno già accolto in pompa magna il Dalai Lama (nonostante le minacce prima e le effettive ritorsioni poi contro le loro aziende impegnate con Pechino), ma l'Italia non sembra avere lo stesso coraggio e lo stesso amore per la libertà e i diritti umani. Speriamo che in extremis il governo italiano cambi idea...
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