Fecondata dalla fede, la cultura sia capace di proporre la bellezza della vita cristiana: così il Papa nel messaggio alle Pontificie Accademie
Sia nella Chiesa che nel mondo profano bisogna promuovere “una cultura degna dell’esistenza umana”: è l’esortazione di Benedetto XVI contenuta nel Messaggio indirizzato a mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, in occasione della 12.ma seduta pubblica delle Pontificie Accademie, che si è tenuta questa mattina nell’Aula nuova del Sinodo. Nel documento, il Papa ringrazia il cardinale Paul Poupard per il prezioso servizio offerto alla Chiesa durante il suo venticinquennale impegno a capo del dicastero vaticano per la cultura. Durante la seduta sono stati consegnati dei premi a giovani studiosi che, con il loro lavoro, contribuiscono in maniera significativa alla promozione dell’umanesimo cristiano all’inizio del Terzo Millennio. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Le Pontificie Accademie, scrive il Papa, sono chiamate a “promuovere, sia nella Chiesa che nel mondo profano, una cultura degna dell'esistenza umana, fecondata dalla fede, capace di proporre la bellezza della vita cristiana”. Una cultura, prosegue il messaggio, capace “di rispondere adeguatamente alle sempre più numerose sfide dell'odierno contesto culturale e religioso”.
Benedetto XVI si sofferma poi sul tema della seduta “Testimoni del suo amore. L'amore di Dio manifestato dai Martiri e dalle opere della Chiesa”, che richiama la Sacramentum Caritatis. In questa Esortazione Apostolica, afferma il Pontefice, “ho voluto sottolineare ancora una volta il fondamentale nesso tra la celebrazione dei divini Misteri e la testimonianza della vita, tra l'esperienza di incontro col Mistero di Dio, fonte di stupore e di gioia interiore, ed il dinamismo di un rinnovato impegno che ci porta ad essere, appunto, testimoni del suo amore”. Ricordando che Gesù stesso è “il testimone fedele e verace”, sottolinea il Papa, “dobbiamo convincerci che è proprio la testimonianza coerente e convinta dei credenti” “il mezzo con cui la verità dell'amore di Dio raggiunge l'uomo nella storia, invitandolo ad accogliere liberamente questa novità radicale”.
In tale contesto, è il richiamo del Papa, “è più che mai necessario riproporre l'esempio dei Martiri cristiani, sia dell'antichità sia dei nostri giorni, nella cui vita e nella cui testimonianza, spinta fino all'effusione del sangue, si manifesta in modo supremo l'amore di Dio”. I Martiri sono un segno perenne della verità dell’amore cristiano, scrive ancora, riprendendo la Bolla di indizione del Giubileo, Incarnationis mysterium, di Giovanni Paolo II. Il Papa non manca poi di menzionare “tutte le opere di carità fiorite nel corso dei secoli ad opera di fedeli generosi”. Spinti dal “fuoco interiore dell'amore di Cristo”, constata, moltissimi credenti “si sono adoperati, in questi venti secoli di storia cristiana, a creare e promuovere iniziative di carità e istituzioni benefiche, per andare incontro ai bisogni dei più poveri e manifestare così concretamente lo stretto, indissolubile legame tra amore di Dio e amore del prossimo”. Ancora oggi, è la riflessione del Papa, “tante opere caritative promosse dai credenti rappresentano una straordinaria testimonianza di ciò che può fare l'amore di Dio, quando viene accolto nel cuore dell'uomo”.
Quest’anno, il premio delle Pontificie Accademie è stato attribuito al dott. Antongiulio Granelli per la tesi di Dottorato dal titolo “Il Cimitero di Panfilo” sulla via Salaria vetus a Roma, discussa presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Accogliendo inoltre il suggerimento dello stesso Consiglio di Coordinamento, il Papa ha anche offerto, quale segno di apprezzamento e di incoraggiamento, una Medaglia del Pontificato allo studioso dott. Massimiliano Ghilardi, per l'opera “Gli arsenali della Fede”.
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