di Gianluca Ursini, Peace Reporter
Il regime ammette "15 morti,non 10 durante la repressione". L'Asean s'impegna al rispetto dei diritti umani. Gambari non ha poteri
Myanmar
“Dobbiamo correggere la nostra stima precedente: i morti negli scontri di piazza di fine settembre non sono 10, ma 15”. Questa la correzione di rotta mostrata dal regime dittatoriale birmano dopo la visita e i rimbrotti dell'inviato Onu per i diritti umani, il brasiliano Paulo Sergio Pinheiro. Risultato ragguardevole, far rimangiare ai militari dei dati ufficiali, a fronte di circa 200 morti denunciati dalle organizzazioni di opposizione degli studenti, e circa 6mila oppositori ancora in carcere.
Re Mida al contrario. D'altronde, nel corso della sua missione della scorsa settimana, Pinheiro ha dimostrato delle doti da re Mida al contrario: dovunque passasse lui, più acute si facevano le repressioni dei militari contro i militanti democratici. Quando il 15 novembre ha chiesto di incontrare Su Su Nway, la militante più famosa rimasta in libertà a protestare contro i crimini dei militari, da Nyi Pi do (capitale finta inventata dai generali) hanno proceduto a localizzare a Rangun il rifugio dell'oppositrice e a spedirla nei carceri speciali di Insein, 40 chilometri dal centro della città più grande di Birmania. Ugualmente, due giorni prima, dopo che il diplomatico brasiliano – al quale per 4 anni erano state vietate le visite birmane – aveva incontrato il più alto esponente dei monaci buddisti in rivolta, reverendo Uttara, i militari hanno proceduto all'arresto di U Gambira, capo politico dell'organizzazione “Alleanza di tutti i monaci buddisti di Birmania”, che aveva montato 16 giorni di protesta dall'8 settembre in poi. Questo monaco è stato subito accusato di tradimento, cosa che lo potrebbe portare all'ergastolo o alla pena di morte. Padre e fratello del monaco sono stati arrestati mentre la madre e altri tre parenti sono stati trattenuti per interrogatori dagli sgherri dei generali. Intanto la gente testimonia di aver visto portare via dalla polizia nei giorni passati alcuni ragazzi che distribuivano volantini nei maggiori mercati di Rangun, mentre si ha anche notizia di frequenti raid notturni di polizia nelle case dei militanti del partito democratico.
Suu Kii? A Pinheiro non è stato consentito visitare la leader dell'opposizione democratica, Aung San Suu Kii; il brasiliano s'è detto comunque soddisfatto “perché Suu Kii ha potuto incontrare la scorsa settimana Ibrahim Gambari”. A quest'ultimo, inviato speciale del segretario generale Onu, non era stato concesso d'incontrarsi col generale Than Shwe, capo della giunta dittatoriale. Gambari, al rientro venerdì 16 a New York, ha parlato di una “visita proficua”, perché avrebbe “dimostrato l'intenzione della Giunta a collaborare: sono stati sensibili alle critiche della comunità internazionale”; per Gambari ci sarebbe ora una situazione “molto diversa da quella trovata sul campo un mese fa”, al tempo della sua prima visita. Gli ambasciatori Usa e britannico presso l'Onu, signori Z. Kalilzad e J. Sawers, non potrebbero essere maggiormente in disaccordo: per i loro Paesi la Giunta ”non dimostra nessun interesse a negoziare sul serio”.
Impegni solenni birmani. Lunedì 19 novembre è arrivata la dichiarazione dei sette leader dell'organizzazione Asean per mantenere un controllo costante sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici all'interno dell'organizzazione. L'impegno verrà firmato martedì 20 novembre, sotto le pressioni di Susan Schwab, decana dei negoziatori commerciali Usa, invitata al summit dell'organizzazione economica regionale asiatica, che aveva definito “insostenibile” la situazione democratica e di rispetto dei diritti umani nel paese. La riunione annuale dell'Asean è l'unico foro internazionale visitato dal premier del governo fantoccio militare, Thein Sein. Alla riunione di Singapore è stato anche invitato l'inviato speciale Onu Gambari, oltre ai ministri degli esteri indiano e cinese, due maggiori sponsor della dittatura militare.
Gente di famiglia. Ma il primo ministro di Singapore (di famiglia cinese) Li Hsien Lung ha già detto che Myanmar “fa parte della nostra famiglia”. E ha rilasciato dichiarazioni poco incoraggianti: “Se anche espellessimo dall'Asean Myanmar,che cosa credete che cambierebbe per l'opposizione?”. All'Asean aderiscono anche Brunei, Laos, Malesia, Filippine, Indonesia, Singapore Vietnam Cambogia. L'inviata americana ha dichiarato che in questi giorni si gioca “la credibilità dell'Asean come istituzione, per le loro relazioni future con la Birmania”. Ma ong critiche come Human rights Watch hanno dichiarato che la “Carta del rispetto dei diritti umani” Asean non ha nessun valore, perché non sono state previste sanzioni per i membri che non rispettano i diritti umani.
Inviato speciale. Ue Si attende l'arrivo del nuovo inviato Ue per la Birmania, l'italiano Piero Fassino, che viene da una settimana intensa: giovedì ha incontrato Gambari, venerdì il rappresentante Ue per la politica estera Javier Solana. Non si è ancora visto nel Paese dei 6mila oppositori democratici ancora illegalmente detenuti.
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