La conferenza di Annapolis: intesa su un documento che fissa inizio e fine del negoziato. Abu Mazen: Gerusalemme est nostra capitale
dal Corriere della Sera
Alla fine l'intesa per partire è arrivata. A pochi minuti dall'inizio della conferenza di Annapolis israeliani e palestinesi hanno raggiunto l'accordo su un documento comune che delinea la cornice dei futuri negoziati per la pace in Medio Oriente. Le due parti hanno concordato di avviare «immediatamente» negoziati per arrivare a un accordo di pace «entro il 2008» ha annunciato il presidente George W. Bush dopo il colloquio con il premier israeliano Olmert e il leader dell’Anp Abu Mazen. Il primo incontro si terrà il 12 dicembre quando si riunirà per la prima volta la commissione congiunta israelo-palestinese. Nel quadro degli sforzi per raggiungere l'obiettivo di «due Stati sovrani che vivono in pace l'uno accanto all'altro» i due leader si incontreranno «su base bisettimanale per seguire lo sviluppo dei negoziati».
«OPPORTUNITA' STORICA» - Bush ha parlato di «opportunità storica» per la pace nel suo discorso di apertura della conferenza. «Il nostro scopo qui ad Annapolis non è concludere un accordo. È piuttosto lanciare i negoziati tra israeliani e palestinesi». Bush si è poi impegnato personalmente a sostenere gli sforzi per raggiungere un accordo di pace entro la fine della sua presidenza, nel gennaio del 2009.
Il presidente americano ha aggiunto che la sfida sarà difficile e che molto lavoro resta da fare, ma che «il momento è giusto» per tentare. Per diverse ragioni: perché «israeliani e palestinesi hanno leader determinati a raggiungere la pace», perché «è in corso una battaglia per il futuro del Medio Oriente» e anche perché «il mondo comprende l'importanza e l'urgenza di sostenere questi negoziati». Se la missione dovesse fallire, Bush ha prefigurato uno scenario apocalittico: per il Medio Oriente si aprirà «un futuro di violenza e di terrore senza fine» ha detto il presidente americano. Se i leader palestinesi non riusciranno ad attuare questa visione, una generazione di palestinesi finirà nelle mani degli estremisti». Per allentare la tensione, passo indispensabile per colloqui sereni, il presidente ha poi invitato i palestinesi a smantellare «le infrastrutture del terrore», chiedendo allo stesso tempo agli israeliani di «porre fine all'espansione degli insediamenti dei coloni» in Cisgiordania. «Oggi palestinesi e israeliani comprendono entrambi che aiutare l’altro a realizzare le sue aspirazioni è la chiave per realizzare la propria, e entrambi chiedono uno stato palestinese indipendente, democratico e praticabile» ha affermato Bush.
ABU MAZEN: «OCCASIONE IRRIPETIBILE» - Dopo Bush ha preso la parola il leader dell'Olp, Abu Mazen: «Il futuro Stato Palestinese dovrà avere Gerusalemme est come capitale» ha ribadito Mahmud Abbas. «Vorrei che ognuno mettesse la sua esperienza per superare le sfide sul cammino della pace. Vogliamo la pace, che è il bene per noi e per voi. Pace e libertà sono un diritto per noi e per voi, guardiamo insieme al futuro con fiducia e speranza in modo che questa terra così sofferta, in modo che la pace non sia così impossibile, se c'è speranza e desiderio noi raggiungeremo questo scopo. Non dobbiamo perdere questa occasione, potrebbe non ripresentarsi, più pensiamo al futuro dei nostri bambini».
OLMERT - Nel suo intervento il premier israeliano Olmert ha auspicato «negoziati continui, bilaterali e diretti in modo da completarli nel corso del 2008: dovranno affrontare tutti gli argomenti che finora abbiamo evitato». Poi ha assicurato che il suo popolo è «disposto a un compromesso doloroso per la pace», un lungo e complesso sentiero per il quale non c'è alternativa». Ai palestinesi: «Non abbiamo dimenticato le tragedie che avete passato, non siamo indifferenti alla vostra sofferenza». Ai paesi arabi presenti: «E' ora di porre fine al boicottaggio nei confronti di Israele».
INCONTRI PRE-VERTICE - La partenza del summit è stata preceduta da un colloquio trilaterale tra Bush, Olmert e Mahmud Abbas. Per il presidente americano è stato il secondo incontro con il presidente israeliano e il leader dell'Anp nel giro di 24 ore. Mercoledì Bush vedrà ancora i due leader mediorientali ma stavolta separatamente. Il prossimo colloquio mira a rilanciare subito il negoziato israelo-palestinese dopo le dichiarazioni ufficiali della conferenza odierna di Annapolis.
dal Corriere della Sera
Alla fine l'intesa per partire è arrivata. A pochi minuti dall'inizio della conferenza di Annapolis israeliani e palestinesi hanno raggiunto l'accordo su un documento comune che delinea la cornice dei futuri negoziati per la pace in Medio Oriente. Le due parti hanno concordato di avviare «immediatamente» negoziati per arrivare a un accordo di pace «entro il 2008» ha annunciato il presidente George W. Bush dopo il colloquio con il premier israeliano Olmert e il leader dell’Anp Abu Mazen. Il primo incontro si terrà il 12 dicembre quando si riunirà per la prima volta la commissione congiunta israelo-palestinese. Nel quadro degli sforzi per raggiungere l'obiettivo di «due Stati sovrani che vivono in pace l'uno accanto all'altro» i due leader si incontreranno «su base bisettimanale per seguire lo sviluppo dei negoziati».
«OPPORTUNITA' STORICA» - Bush ha parlato di «opportunità storica» per la pace nel suo discorso di apertura della conferenza. «Il nostro scopo qui ad Annapolis non è concludere un accordo. È piuttosto lanciare i negoziati tra israeliani e palestinesi». Bush si è poi impegnato personalmente a sostenere gli sforzi per raggiungere un accordo di pace entro la fine della sua presidenza, nel gennaio del 2009.
Il presidente americano ha aggiunto che la sfida sarà difficile e che molto lavoro resta da fare, ma che «il momento è giusto» per tentare. Per diverse ragioni: perché «israeliani e palestinesi hanno leader determinati a raggiungere la pace», perché «è in corso una battaglia per il futuro del Medio Oriente» e anche perché «il mondo comprende l'importanza e l'urgenza di sostenere questi negoziati». Se la missione dovesse fallire, Bush ha prefigurato uno scenario apocalittico: per il Medio Oriente si aprirà «un futuro di violenza e di terrore senza fine» ha detto il presidente americano. Se i leader palestinesi non riusciranno ad attuare questa visione, una generazione di palestinesi finirà nelle mani degli estremisti». Per allentare la tensione, passo indispensabile per colloqui sereni, il presidente ha poi invitato i palestinesi a smantellare «le infrastrutture del terrore», chiedendo allo stesso tempo agli israeliani di «porre fine all'espansione degli insediamenti dei coloni» in Cisgiordania. «Oggi palestinesi e israeliani comprendono entrambi che aiutare l’altro a realizzare le sue aspirazioni è la chiave per realizzare la propria, e entrambi chiedono uno stato palestinese indipendente, democratico e praticabile» ha affermato Bush.
ABU MAZEN: «OCCASIONE IRRIPETIBILE» - Dopo Bush ha preso la parola il leader dell'Olp, Abu Mazen: «Il futuro Stato Palestinese dovrà avere Gerusalemme est come capitale» ha ribadito Mahmud Abbas. «Vorrei che ognuno mettesse la sua esperienza per superare le sfide sul cammino della pace. Vogliamo la pace, che è il bene per noi e per voi. Pace e libertà sono un diritto per noi e per voi, guardiamo insieme al futuro con fiducia e speranza in modo che questa terra così sofferta, in modo che la pace non sia così impossibile, se c'è speranza e desiderio noi raggiungeremo questo scopo. Non dobbiamo perdere questa occasione, potrebbe non ripresentarsi, più pensiamo al futuro dei nostri bambini».
OLMERT - Nel suo intervento il premier israeliano Olmert ha auspicato «negoziati continui, bilaterali e diretti in modo da completarli nel corso del 2008: dovranno affrontare tutti gli argomenti che finora abbiamo evitato». Poi ha assicurato che il suo popolo è «disposto a un compromesso doloroso per la pace», un lungo e complesso sentiero per il quale non c'è alternativa». Ai palestinesi: «Non abbiamo dimenticato le tragedie che avete passato, non siamo indifferenti alla vostra sofferenza». Ai paesi arabi presenti: «E' ora di porre fine al boicottaggio nei confronti di Israele».
INCONTRI PRE-VERTICE - La partenza del summit è stata preceduta da un colloquio trilaterale tra Bush, Olmert e Mahmud Abbas. Per il presidente americano è stato il secondo incontro con il presidente israeliano e il leader dell'Anp nel giro di 24 ore. Mercoledì Bush vedrà ancora i due leader mediorientali ma stavolta separatamente. Il prossimo colloquio mira a rilanciare subito il negoziato israelo-palestinese dopo le dichiarazioni ufficiali della conferenza odierna di Annapolis.
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