da GreenPeace
Roma, Italia — Greenpeace presenta i risultati di una ricerca condotta sui materiali contenuti nei portatili. Nell'ultimo anno i produttori di computer hanno eliminato l'uso di alcune delle sostanze più pericolose. Ma i portatili continuano a essere imbottiti di PVC, composti ritardanti di fiamma a base di bromo e ftalati. Eppure le alternative ci sono. Cosa aspettano le aziende a metterle in commercio?
Il rapporto, "Sostanze pericolose nei portatili. Atto II", si riferisce alle analisi di parti e componenti di 18 portatili di 6 marche famose: Acer, Apple, Dell, HP, Sony e Toshiba. Questi computer sono stati acquistati tra luglio e settembre dello scorso anno in 14 differenti paesi in Europa, Nord e Sud America e Asia.
Il bromo è presente in oltre il 40 per cento dei componenti testati fino a una concentrazione del 10 per cento in peso. I computer della Sony presentano il numero più basso di componenti che contengono bromo, contro quelli Dell con il numero più alto. Il PVC è stato trovato nel 44 per cento di tutti i rivestimenti plastici dei fili interni e dei cavi esterni. Gli ftalati, sostanze tossiche usate come plastificanti nel PVC, sono stati trovati nei cavi di alimentazione di tutti i computer, con i livelli più alti in quelli Acer e HP.
I livelli di alcune sostanze tossiche non eccedono quelli imposti dalla normativa di settore, la direttiva europea RoHS (2005/84/EC), entrata in vigore 1 luglio 2006. Grazie a questa direttiva, infatti, l'industria dei computer è stata costretta a ridurre nei propri prodotti l'uso di piombo, cadmio, mercurio, cromo esavalente e due composti ritardanti di fiamma. Il problema riguarda la concentrazione di quei composti pericolosi non regolati dalla normativa ma comunque presenti nei computer.
Per ogni componente in cui è stato trovato bromo o PVC ne esiste uno equivalente in un altro computer che è privo di queste sostanze. In linea teorica, combinando le varie parti di differenti computer, l'industria potrebbe già mettere in commercio il primo computer totalmente privo di sostanze tossiche. Quale azienda farà il primo passo in questa direzione?
Roma, Italia — Greenpeace presenta i risultati di una ricerca condotta sui materiali contenuti nei portatili. Nell'ultimo anno i produttori di computer hanno eliminato l'uso di alcune delle sostanze più pericolose. Ma i portatili continuano a essere imbottiti di PVC, composti ritardanti di fiamma a base di bromo e ftalati. Eppure le alternative ci sono. Cosa aspettano le aziende a metterle in commercio?
Il rapporto, "Sostanze pericolose nei portatili. Atto II", si riferisce alle analisi di parti e componenti di 18 portatili di 6 marche famose: Acer, Apple, Dell, HP, Sony e Toshiba. Questi computer sono stati acquistati tra luglio e settembre dello scorso anno in 14 differenti paesi in Europa, Nord e Sud America e Asia.
Il bromo è presente in oltre il 40 per cento dei componenti testati fino a una concentrazione del 10 per cento in peso. I computer della Sony presentano il numero più basso di componenti che contengono bromo, contro quelli Dell con il numero più alto. Il PVC è stato trovato nel 44 per cento di tutti i rivestimenti plastici dei fili interni e dei cavi esterni. Gli ftalati, sostanze tossiche usate come plastificanti nel PVC, sono stati trovati nei cavi di alimentazione di tutti i computer, con i livelli più alti in quelli Acer e HP.
I livelli di alcune sostanze tossiche non eccedono quelli imposti dalla normativa di settore, la direttiva europea RoHS (2005/84/EC), entrata in vigore 1 luglio 2006. Grazie a questa direttiva, infatti, l'industria dei computer è stata costretta a ridurre nei propri prodotti l'uso di piombo, cadmio, mercurio, cromo esavalente e due composti ritardanti di fiamma. Il problema riguarda la concentrazione di quei composti pericolosi non regolati dalla normativa ma comunque presenti nei computer.
L'obiettivo di Greenpeace è di eliminare completamente l'uso dei materiali tossici nella filiera dei computer.
Per ogni componente in cui è stato trovato bromo o PVC ne esiste uno equivalente in un altro computer che è privo di queste sostanze. In linea teorica, combinando le varie parti di differenti computer, l'industria potrebbe già mettere in commercio il primo computer totalmente privo di sostanze tossiche. Quale azienda farà il primo passo in questa direzione?
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