mercoledì, dicembre 12, 2007
Quasi 441mila arresti in un anno: questo il record del governo ad interim bengalese, che si ripropone di eliminare la corruzione. Ma sembra più una repressione programmata...

da PeaceReporter

Piu di 440mila arresti in un anno. In attesa di verifiche più precise, sembra la repressione più spettacolare della storia. E' quella attuata in Bangladesh da inizio anno, per reprimere la protesta studentesca, che molti avevano definito “il '68 pachistano”. Il ministero degli interni di Dacca ha diramato le cifre ufficiali: 440.684 persone dal primo gennaio al 6 dicembre, di cui 778 erano “pericolosi terroristi da tempo ricercati”.

Secondo il ministero, però solo, "solo" duecentomila potrebbero essere riconducibili ai moti di protesta in corso nel paese ininterrottamente da agosto a settembre, perchè in 239.480 sarebbero arresti in esecuzione di 'pene pendenti', quindi da ritenere criminali comuni che erano finora sfuggiti alla giustizia. In tutto l'anno la polizia bengalese ha sequestrato 3.398 armi e 2.047 bombe, ma non è stato specificato quanta parte sarebbe stata trovata in mano agli studenti manifestanti. Il governo ha presentato queste cifre come parte del proprio “successo nella lotta alla corruzione, iniziato il 12 gennaio con l'insediamento di questo esecutivo ad interim”. Tra le prove della lotta alla corruzione e alla sedizione ci sarebbero anche gli arresti delle due ex premier Khaleda Zia e Sheikh Hasina.

Professori rilasciati Ma la giornata di martedì 10 dicembre segna anche dei punti positivi per il movimento studentesco: su richiesta di grazia, il presidente ad interim, l'ex banchiere Jajuddin Ahmed ha concesso il perdono ai quattro professori universitari di maggior spicco tra quelli che avevano partecipato alle manifestazioni di agosto; si tratta di Moloy Bhumik (economia) Chandra Bisvas, Selim Reza Newton e Abdullah el Mamun della facoltà 'Media e Comunicazione' della università Raishahi, una delle più quotate della capitale. I quattro hanno dichiarato alla stampa di non aver chiesto personalmente nessuna grazia. Hafizur Rahman, direttore del carcere di Rajshahi, ha detto di aver ricevuto un fax dall'ufficio presidenziale per la liberazione “con grazia presidenziale”. Il giorno prima i quattro erano stati condannati a due anni di carcere duro, per aver violato la Legge marziale, emanata dal governo d'Emergenza lo stesso 12 gennaio in cui si insediò. I quattro avevano organizzato il 21 agosto una marcia pacifica e silenziosa per il ristabilimento dei diritti civili, dentro e non oltre il perimetro del campus.

Fuori dal carcere gli studenti hanno improvvisato protesteProteste e botte fuori dal carcere Il gabinetto del presidente ha detto di aver ricevuto a mezzogiorno una richiesta di grazia dalle mogli dei quattro. In pochi minuti fuori dai cancelli del carcere si erano radunati centinaia di studenti per attendere i loro professori, festeggiando on orchestre improvvisate che suonavano inni patriottici, secondo quanto riferito dai reporter locali del 'Daily Star'. “Non crediamo che adesso verrà loro permesso di insegnare ancora – ha detto a PeaceReporter al telefono uno degli avvocati che ha presentato la richiesta di grazia, Ahmed Hussein – perché il perdono presidenziale ha cancellato la pena, ma non il crimine. Sono stati imprigionati dopo un arresto in flagranza, quindi la legge non prevede che il loro delitto venga cancellato. E il crimine comporta che si perda il titolo di professore universitario, che è una carica pubblica”. Per il Bangladesh, continuano i mesi sotto la legge marziale. Con quattro cento quaranta mila persone finite in carcere in un anno. E un governo ' a tempo' che non ha intenzione di fissare le elezioni che dovrebbero segnare la sua fine legale.

È presente 1 commento

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Complimenti per il vostro interessante blog. Anche sul mio stò trattando un post sulla cultura del Bangladsh, vi invito a visitarlo e a lasciare un commento che sarà molto gradito. Buon pomeriggio da Tiziano

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