giovedì, dicembre 27, 2007
La leader dell'opposizione pakistana morta in ospedale: l'attentatore le ha sparato prima di farsi saltare in aria. L'attacco rivendicato da Al Qaeda

ISLAMABAD - La leader dell'opposizione pachistana, Benazir Bhutto, è morta in un attentato avvenuto al termine di un comizio a Rawalpindi. Lo ha riferito l'ex ministro degli interni Sherpao e lo ha confermato il portavoce del ministero dell'interno. Nell'attentato suicida hanno perso la vita almeno 20 persone e altre 30 sono rimaste ferite. Secondo le prime ricostruzioni, il kamikaze che si è fatto esplodere prima di farsi saltare in aria ha colpito la leader politica alla testa con un colpo di arma da fuoco.

FERITA AL COLLO - In un primo momento era sembrato che la Bhutto fosse rimasta illesa, così come era successo lo scorso ottobre a Karachi. Poco dopo, però, il marito ha reso noto che l'ex premier era invece rimasta ferita gravemente al collo (probabilmente da un proiettile). Alcuni minuti dopo, la notizia del decesso.

AL QAEDA - L'attentato è stato rivendicato da al Qaeda. È stato il numero due di Al Qaeda Ayman Al Zawahiri a ordinare l'uccisione della Bhutto. È quanto ha dichiarato il principale portavoce dell'organizzazione terroristica Sheikh Saeed in un colloquio telefonico, da una località sconosciuta, con AKI-Adnkronos International. «Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani», ha detto lo sceicco ad AKI. Secondo Sheikh Saeed, l'assassinio è stato realizzato da un militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhangvi del Punjab.

ATTACCHI - Il nuovo attentato segue di poche ore un attacco, avvenuto sempre a Rawalpindi, contro i sostenitori di un altro esponente dell'opposizione, l'ex premier Nawaz Sharif. Alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco sulla folla presente al raduno da un vicino edificio e hanno ucciso quattro militanti. I sostenitori di Sharif, a cui è stato proibito di candidarsi per le precedenti condanne per corruzione, hanno accusato militanti del partito di Musharraf (la Lega dei musulmani) per l'attacco.

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