Nelle zone rurali sottosviluppate arriva finalmente la scuola gratuita
da PeaceReporter
Si chiama Nong Cun Yi Wu Jiao Yu, un nome che non dice nulla a molti italiani, ma che rappresenta l`unica via possibile verso l`istruzione per milioni di bambnbi delle zone rurali sottosviluppate nel grande Ovest cinese. Significa letteralmente: 'Scuola dell`obbligo nelle campagne', ed è entrata in vigore quest'anno. Tra i suoi punti principali c'è l'abolizione di tutte le tasse scolastiche della scuola elementare e media-inferiore, nonché la fornitura gratuita dei testi scolastici per per i bambini dell'area occidentale del paese: la più estesa e purtroppo anche la più povera. Sempre più bambini avranno quindi una possibilità che sino all'anno scorso era assolutamente impensabile per loro: frequentare la scuola. I problemi restano comunque: non ci sono strutture adeguate, e in molti casi gli alunni devono percorrere strade lunghe e impervie per raggiungere la scuola di paese più vicina, e come se non bastasse, mancano gli insegnanti.
“Non ti puoi permettere l`università? Diventa insegnante!” Per cercare di risolvere il problema della mancanza di insegnanti nelle zone rurali, è stata avviata un`altra riforma che offre agli studenti di studiare in università con spese scolastiche e una parte di vitto e alloggio completamente a carico del governo; con la prerogativa però che dopo l'ottenimento del diploma, il neolaureato vada ad insegnare in una delle scuole di campagna del suo paese di provenienza (se esso appunto si trova a occidente) o in un altro a sua scelta sempre nella stessa area: lo stabilisce un contratto che lui stesso deve firmare e col quale si impegna a prestare servizio come insegnante per un periodo obbligatorio che va da dieci anni in su.
Cosa ne pensano i giovani cinesi? Molti sembrano entusiasti, ma altri come Zhou Yu, studente proveniente da una zona rurale nella provincia centrale dello Hu Bei, ora immatricolato in una delle tante università di Pechino, non la pensano altrettanto: "Avevo intenzione di sottoscrivere la nuova riforma e diventare un insegnante in una zona rurale del mio paese - dice rassegnato - ma una volta saputo che avrei dovuto prestare servizio per così tanti anni, mi sono tirato indietro". Sono infatti queste le prerogative del governo per l'ottenimento di una istruzione gratuita: un periodo minimo di 10 anni da prestare come insegnante in una zona rurale del paese. Un periodo di permanenza così lungo nelle campagne, dalle quali gli obiettivi stessi della riforma, che sono appunto i giovani, cercano di scappare, viene visto come una via senza uscita dalle generazioni più recenti. Zhou Yu aggiunge: "se rimanessi in campagna per 10 anni ora che ne ho 19, all'età di 29 non avrei più la possibilità di ritornare in città e avere un futuro migliore, sarei destinto a rimanere lì per sempre”.
I punti deboli della riforma sono appunto gli stessi giovani, che vorrebbero cercare un futuro migliore allontanandosi da quella campagna che non offre loro altrettante opportunità di successo. La famiglia di Zhou Yu è riuscita a racimolare i soldi necessari per l`università, ma per quelli che non avranno la sua stessa fortuna, oggi c'è una ultima possibilità di non finire fra gli ultimi strati di una società sempre più spietata, ma di contribuire forse al processo che potrebbe renderla più equa.
Queste due riforme sono un indubbio segno da parte del governo di voler cambiare la situazione in cui giace la scuola nelle campagne. Da sole non bastano però, bensì è necessario riformare il sistema sin dalla sua radice. In molti ripongono speranza in questa nuova generazione di giovani che ha il compito non facile di cambiare il propio paese dal punto di vista sociale e non dal solo punto di vista economico come ha fatto la precedente. La Cina oggi sembra aver riconosciuto ai suoi giovani un diritto da sempre negato: il diritto allo studio.
da PeaceReporter
Si chiama Nong Cun Yi Wu Jiao Yu, un nome che non dice nulla a molti italiani, ma che rappresenta l`unica via possibile verso l`istruzione per milioni di bambnbi delle zone rurali sottosviluppate nel grande Ovest cinese. Significa letteralmente: 'Scuola dell`obbligo nelle campagne', ed è entrata in vigore quest'anno. Tra i suoi punti principali c'è l'abolizione di tutte le tasse scolastiche della scuola elementare e media-inferiore, nonché la fornitura gratuita dei testi scolastici per per i bambini dell'area occidentale del paese: la più estesa e purtroppo anche la più povera. Sempre più bambini avranno quindi una possibilità che sino all'anno scorso era assolutamente impensabile per loro: frequentare la scuola. I problemi restano comunque: non ci sono strutture adeguate, e in molti casi gli alunni devono percorrere strade lunghe e impervie per raggiungere la scuola di paese più vicina, e come se non bastasse, mancano gli insegnanti.
“Non ti puoi permettere l`università? Diventa insegnante!” Per cercare di risolvere il problema della mancanza di insegnanti nelle zone rurali, è stata avviata un`altra riforma che offre agli studenti di studiare in università con spese scolastiche e una parte di vitto e alloggio completamente a carico del governo; con la prerogativa però che dopo l'ottenimento del diploma, il neolaureato vada ad insegnare in una delle scuole di campagna del suo paese di provenienza (se esso appunto si trova a occidente) o in un altro a sua scelta sempre nella stessa area: lo stabilisce un contratto che lui stesso deve firmare e col quale si impegna a prestare servizio come insegnante per un periodo obbligatorio che va da dieci anni in su.
Cosa ne pensano i giovani cinesi? Molti sembrano entusiasti, ma altri come Zhou Yu, studente proveniente da una zona rurale nella provincia centrale dello Hu Bei, ora immatricolato in una delle tante università di Pechino, non la pensano altrettanto: "Avevo intenzione di sottoscrivere la nuova riforma e diventare un insegnante in una zona rurale del mio paese - dice rassegnato - ma una volta saputo che avrei dovuto prestare servizio per così tanti anni, mi sono tirato indietro". Sono infatti queste le prerogative del governo per l'ottenimento di una istruzione gratuita: un periodo minimo di 10 anni da prestare come insegnante in una zona rurale del paese. Un periodo di permanenza così lungo nelle campagne, dalle quali gli obiettivi stessi della riforma, che sono appunto i giovani, cercano di scappare, viene visto come una via senza uscita dalle generazioni più recenti. Zhou Yu aggiunge: "se rimanessi in campagna per 10 anni ora che ne ho 19, all'età di 29 non avrei più la possibilità di ritornare in città e avere un futuro migliore, sarei destinto a rimanere lì per sempre”.
I punti deboli della riforma sono appunto gli stessi giovani, che vorrebbero cercare un futuro migliore allontanandosi da quella campagna che non offre loro altrettante opportunità di successo. La famiglia di Zhou Yu è riuscita a racimolare i soldi necessari per l`università, ma per quelli che non avranno la sua stessa fortuna, oggi c'è una ultima possibilità di non finire fra gli ultimi strati di una società sempre più spietata, ma di contribuire forse al processo che potrebbe renderla più equa.
Queste due riforme sono un indubbio segno da parte del governo di voler cambiare la situazione in cui giace la scuola nelle campagne. Da sole non bastano però, bensì è necessario riformare il sistema sin dalla sua radice. In molti ripongono speranza in questa nuova generazione di giovani che ha il compito non facile di cambiare il propio paese dal punto di vista sociale e non dal solo punto di vista economico come ha fatto la precedente. La Cina oggi sembra aver riconosciuto ai suoi giovani un diritto da sempre negato: il diritto allo studio.
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