Così il Papa al Pontificio Istituto Orientale.
da Radio Vaticana
“Attingere al patrimonio della saggezza dell’Oriente cristiano arricchisce tutti”: è quanto ha detto stamani Benedetto XVI accogliendo nella Sala Clementina, in Vaticano, una delegazione del Pontificio Istituto Orientale nel 90.mo anniversario di fondazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la valenza ecumenica dell’Istituto che, affidato alla cura della Compagnia di Gesù, si dedica allo “studio degli aspetti teologici, liturgici, giuridici e culturali, che compongono il sapere dell’Oriente cristiano”.
Il Papa ha ricordato innanzitutto il fondatore del Pontificio Istituto Orientale, il suo predecessore Benedetto XV, un Pontefice - ha detto - al quale si sente “particolarmente legato”: “I tempi di quel Papa furono tempi di guerra, mentre egli operò tanto per la pace! E per assicurare la pace lanciò diversi appelli, ed elaborò pure, in quel 1917 nel quale fu fondato il vostro Istituto, un concreto piano di pace, un piano dettagliato che, purtroppo, non ebbe esito”.
“Per assicurare la pace all’interno della Chiesa” Benedetto XV - ha proseguito il Papa - creò in pochi mesi “tre monumenti di impareggiabile valore”: la Congregazione per le Chiese Orientali, il Pontificio Istituto Orientale e il Codice di Diritto Canonico. “A beneficiarne furono le Chiese orientali cattoliche” che, da allora, hanno inviato tanti studenti a Roma perchè crescessero "nella conoscenza della Chiesa universale”: “Periodi difficili hanno talvolta messo a dura prova queste Comunità ecclesiali che, pur fisicamente lontane da Roma, sono sempre restate vicine attraverso la loro fedeltà alla Sede di Pietro. Il loro progresso e la loro fermezza nelle difficoltà sarebbero stati tuttavia impensabili senza il sostegno costante che hanno potuto ricavare da quell’oasi di pace e di studio che è il Pontificio Istituto Orientale, punto di ritrovo di vari studiosi, professori, scrittori ed editori, tra i migliori conoscitori dell’Oriente cristiano”.
“Una menzione speciale – ha aggiunto il Papa - merita quel gioiello che è la Biblioteca” dell’Istituto, fondata da Pio XI:“È una Biblioteca giustamente rinomata in tutto il mondo, come pure tra le migliori sull’Oriente cristiano. Fa parte del mio impegno farla crescere ulteriormente, come segno dell’interesse della Chiesa di Roma alla conoscenza dell’Oriente cristiano e come mezzo per eliminare eventuali pregiudizi che potrebbero nuocere alla cordiale ed armoniosa convivenza tra cristiani. Sono infatti convinto che il sostegno dato allo studio rivesta anche un’efficace valenza ecumenica, giacché attingere al patrimonio della saggezza dell’Oriente cristiano arricchisce tutti”.
Benedetto XVI ha rilevato quindi che “il Pontificio Istituto Orientale costituisce un insigne esempio di ciò che la sapienza cristiana ha da offrire a quanti desiderano sia acquisire una sempre più precisa conoscenza delle Chiese orientali, sia approfondire quell’orientamento nella vita secondo lo Spirito, che rappresenta un tema su cui l’Oriente cristiano vanta con ragione una ricchissima tradizione. Questi – ha aggiunto - sono tesori preziosi non solo per gli studiosi, ma anche per tutti i membri della Chiesa”: “Oggigiorno, grazie alle svariate edizioni disponibili dei Padri orientali, non sono più tesori 'sotto chiave'. Decifrarli e interpretarli in maniera autorevole, elaborare sintesi dogmatiche sul Dio Trinitario, su Gesù Cristo e sulla Chiesa, sulla Grazia e sui Sacramenti, riflettere sulla vita eterna di cui possiamo già pregustare un’anticipazione nelle celebrazioni liturgiche, tutto questo è compito di chi studia al Pontificio Istituto Orientale”.
Infine il Papa ha espresso la sua gratitudine per gli amici e i benefattori “che sostengono il Pontificio Istituto Orientale con la loro solidarietà”. Ad essi – ha concluso – “dobbiamo tanto del progresso materiale di questa istituzione”.
da Radio Vaticana
“Attingere al patrimonio della saggezza dell’Oriente cristiano arricchisce tutti”: è quanto ha detto stamani Benedetto XVI accogliendo nella Sala Clementina, in Vaticano, una delegazione del Pontificio Istituto Orientale nel 90.mo anniversario di fondazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la valenza ecumenica dell’Istituto che, affidato alla cura della Compagnia di Gesù, si dedica allo “studio degli aspetti teologici, liturgici, giuridici e culturali, che compongono il sapere dell’Oriente cristiano”.
Il Papa ha ricordato innanzitutto il fondatore del Pontificio Istituto Orientale, il suo predecessore Benedetto XV, un Pontefice - ha detto - al quale si sente “particolarmente legato”: “I tempi di quel Papa furono tempi di guerra, mentre egli operò tanto per la pace! E per assicurare la pace lanciò diversi appelli, ed elaborò pure, in quel 1917 nel quale fu fondato il vostro Istituto, un concreto piano di pace, un piano dettagliato che, purtroppo, non ebbe esito”.
“Per assicurare la pace all’interno della Chiesa” Benedetto XV - ha proseguito il Papa - creò in pochi mesi “tre monumenti di impareggiabile valore”: la Congregazione per le Chiese Orientali, il Pontificio Istituto Orientale e il Codice di Diritto Canonico. “A beneficiarne furono le Chiese orientali cattoliche” che, da allora, hanno inviato tanti studenti a Roma perchè crescessero "nella conoscenza della Chiesa universale”: “Periodi difficili hanno talvolta messo a dura prova queste Comunità ecclesiali che, pur fisicamente lontane da Roma, sono sempre restate vicine attraverso la loro fedeltà alla Sede di Pietro. Il loro progresso e la loro fermezza nelle difficoltà sarebbero stati tuttavia impensabili senza il sostegno costante che hanno potuto ricavare da quell’oasi di pace e di studio che è il Pontificio Istituto Orientale, punto di ritrovo di vari studiosi, professori, scrittori ed editori, tra i migliori conoscitori dell’Oriente cristiano”.
“Una menzione speciale – ha aggiunto il Papa - merita quel gioiello che è la Biblioteca” dell’Istituto, fondata da Pio XI:“È una Biblioteca giustamente rinomata in tutto il mondo, come pure tra le migliori sull’Oriente cristiano. Fa parte del mio impegno farla crescere ulteriormente, come segno dell’interesse della Chiesa di Roma alla conoscenza dell’Oriente cristiano e come mezzo per eliminare eventuali pregiudizi che potrebbero nuocere alla cordiale ed armoniosa convivenza tra cristiani. Sono infatti convinto che il sostegno dato allo studio rivesta anche un’efficace valenza ecumenica, giacché attingere al patrimonio della saggezza dell’Oriente cristiano arricchisce tutti”.
Benedetto XVI ha rilevato quindi che “il Pontificio Istituto Orientale costituisce un insigne esempio di ciò che la sapienza cristiana ha da offrire a quanti desiderano sia acquisire una sempre più precisa conoscenza delle Chiese orientali, sia approfondire quell’orientamento nella vita secondo lo Spirito, che rappresenta un tema su cui l’Oriente cristiano vanta con ragione una ricchissima tradizione. Questi – ha aggiunto - sono tesori preziosi non solo per gli studiosi, ma anche per tutti i membri della Chiesa”: “Oggigiorno, grazie alle svariate edizioni disponibili dei Padri orientali, non sono più tesori 'sotto chiave'. Decifrarli e interpretarli in maniera autorevole, elaborare sintesi dogmatiche sul Dio Trinitario, su Gesù Cristo e sulla Chiesa, sulla Grazia e sui Sacramenti, riflettere sulla vita eterna di cui possiamo già pregustare un’anticipazione nelle celebrazioni liturgiche, tutto questo è compito di chi studia al Pontificio Istituto Orientale”.
Infine il Papa ha espresso la sua gratitudine per gli amici e i benefattori “che sostengono il Pontificio Istituto Orientale con la loro solidarietà”. Ad essi – ha concluso – “dobbiamo tanto del progresso materiale di questa istituzione”.
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