Queste le parole di Benedetto XVI durante l'Angelus. Il Papa saluta poi l'Azione Cattolica e l'inizio dell'Anno giubilare a Lourdes
da Radio Vaticana
I giovani di oggi sono “orfani del vero amore” e “vittime” di messaggi che li inducono a considerare il sentimento dell’amore e il proprio corpo un “oggetto di consumo”. Il monito di Benedetto XVI, levato all’Angelus di oggi in Piazza San Pietro, è stato accompagnato dall’auspicio che Maria Immacolata, celebrata dalla liturgia odierna, indichi “l’altezza e la bellezza del progetto di Dio per ogni uomo”: quello di diventare “santi e immacolati nell’amore”.
E’ un valore perduto, l’immacolatezza, nel macrocosmo dei giovani di oggi. Non si capisce il messaggio di Maria, la “Madre del bell’amore”, fra i ragazzi che troppo spesso, e a età sempre più precoci, l’amore lo sfruttano, lo vendono, ne violano i sentimenti più belli o ne sono violati, come accade a tanti bambini: complici adulti senza scupoli e messaggi per il quale il corpo non ha una sacralità da proteggere, ma più che altro esigenze da consumare.
E’ una giornata di festa, la solennità dell’Immacolata, che il Papa definisce con il Vaticano II “segno di sicura speranza e consolazione”. Ma per Benedetto XVI è anche l’occasione di una constatazione dolorosa e addolorata su certo mondo giovanile, la cui realtà rilanciata dalle cronache stride con la “splendente bellezza” di Maria Immacolata, che fu “trasparente - dice il Papa - all’amore di Dio:”Penso ai giovani di oggi, cresciuti in un ambiente saturo di messaggi che propongono falsi modelli di felicità. Questi ragazzi e ragazze rischiano di perdere la speranza perché sembrano spesso orfani del vero amore, che riempie di significato e di gioia la vita”.
Un applauso spontaneo arriva dalla Piazza alla finestra del Papa, quando Benedetto XVI ricorda le molte volte in cui Giovanni Paolo II propose il modello della “Madre del bell’amore” ai giovani che così tanto amava. E dunque, ha soggiunto Benedetto XVI, “che tristezza quando i ragazzi smarriscono lo stupore, l’incanto dei sentimenti più belli, il valore del rispetto del corpo, manifestazione della persona e del suo insondabile mistero”: “Non poche esperienze ci dicono purtroppo che gli adolescenti, i giovani e persino i bambini sono facili vittime della corruzione dell’amore, ingannati da adulti senza scrupoli i quali, mentendo a se stessi e a loro, li attirano nei vicoli senza uscita del consumismo: anche le realtà più sacre, come il corpo umano, tempio del Dio dell’amore e della vita, diventano così oggetti di consumo; e questo sempre più presto, già nella preadolescenza”.
Per questi giovani frastornati da messaggi così fuorvianti e pericolosi, e per tutta la Chiesa, il Papa ha invocato la la “luce” di Maria che illumina all’umanità la strada che porta a Gesù, particolarmente in questo periodo di Avvento. E nella sua Immacolata Concezione, ha affermato, Maria è non solo “Madre” dell'umanità, ma anche “Madre della speranza”: “A Lei rivolgiamo con fede la nostra preghiera, mentre ci rechiamo idealmente in pellegrinaggio a Lourdes dove proprio quest’oggi ha inizio uno speciale anno giubilare in occasione del 150° anniversario delle sue apparizioni nella grotta di Massabielle. Maria Immacolata, “stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!
Al termine dell’Angelus, Benedetto XVI ha salutato in cinque lingue le migliaia di fedeli presenti nella Piazza, dando appuntamento per il tradizionale omaggio dell’otto pomeriggio alla statua dell’Immacolata in Piazza di Spagna, dove il Papa sarà alle 16.15, dopo aver sostato brevemente davanti alla Chiesa della SS. Trinità, per l’omaggio dell’Associazione dei commercianti di Via Condotti.
Oltre alla solennità dell'Immacolata, Benedetto XVI ha proposto all'Angelus un forte tema di riflessione sul mondo giovanile. A raccoglierlo, nella Piazza, uno spettatore interessato e competente: il prof. Luigi Alici, presidente dell'Azione Cattolica italiana, salutata dal Papa al termine dell'Angelus: "Possano i ragazzi, i giovani e gli adulti dell'Azione Cattolica offrire alla Chiesa e alla società una gioiosa testimonianza di santità laicale".
Alberto Goroni ha raccolto il commento "a caldo" del prof. Alici: "Il Papa ha invitato a legare insieme la figura di Maria e il mondo giovanile, soprattutto il mondo degli adolescenti e dei pre-adolescenti, nei confronti dei quali certamente la mia generazione ha un debito pubblico di carattere educativo. Giovani e pre-adolescenti che sono in deficit di speranza e che il Papa invita a considerare al centro dell’attenzione di tutta la comunità ecclesiale. Questo tocca in maniera particolare l’Azione Cattolica che è un’associazione che scommette sulla possibilità di proporre un’ideale di santità a ragazzi, giovani e adulti. E noi faremo tesoro di questo invito e lo considereremo come un grande incoraggiamento nel rinnovamento dei progetti educativi che stiamo cercando di sviluppare".
Le parole di Benedetto XVI, oggi all'Angelus, sono giunte idealmente a Lourdes, dove il cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, ha ufficialmente aperto l'anno giubilare delle apparizioni della Vergine a Bernadette Soubirous, nella grotta di Massabielle. La cronaca di questa mattina nel racconto dell'inviato del quotidiano Avvenire a Lourdes, Mimmo Muolo: "Si aprono i cancelli di Porta Saint Michel, la più importante del santuario di Lourdes, e il cardinale Ivan Dias inaugura con un gesto che ricorda l’anno santo, il Giubileo dei 150 anni delle apparizioni. Dilaga sull’esplanade la grande folla, oltre 25 mila persone, che poco prima nella Basilica di San Pio X ha partecipato alla messa presieduta dallo stesso Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e delegato del Papa, di cui porta il saluto. E in pochi minuti la processione raggiunge la grotta di Massabielle. Qui, un secolo e mezzo fa, aveva ricordato il cardinale durante l’omelia, “Maria ha lanciato un appello pressante a pregare e a fare penitenza per ottenere la conversione dei poveri peccatori”. Questa, dunque, come altre apparizioni mariane, ha fatto notare il porporato, rientra nella lotta permanente e senza esclusione di colpi, tra le forze del bene e del male, che è cominciata fin dall’inizio della storia umana”. Oggi, anzi, questa lotta “è ancora più accanita che ai tempi di Bernardette”, ha sottolineato Dias. “Il mondo si trova terribilmente irretito nella spirale di un relativismo che vuole creare una società senza Dio; di un relativismo che erode i valori permanenti e immutabili del Vangelo; e di una indifferenza religiosa che resta imperturbabile di fronte al bene superiore delle cose che riguardano Dio e la Chiesa”. Per questo il cardinale ha invitato a non abbassare la guardia. “La Madonna – ha detto – ci invita nuovamente a entrare nella sua legione per combattere contro le forze del male”. Preghiera, comunione, accettazione delle sofferenze sono le armi di questa battaglia. “Nella certezza – ha concluso Dias – che la vittoria finale sarà di Dio”.
da Radio Vaticana
I giovani di oggi sono “orfani del vero amore” e “vittime” di messaggi che li inducono a considerare il sentimento dell’amore e il proprio corpo un “oggetto di consumo”. Il monito di Benedetto XVI, levato all’Angelus di oggi in Piazza San Pietro, è stato accompagnato dall’auspicio che Maria Immacolata, celebrata dalla liturgia odierna, indichi “l’altezza e la bellezza del progetto di Dio per ogni uomo”: quello di diventare “santi e immacolati nell’amore”.
E’ un valore perduto, l’immacolatezza, nel macrocosmo dei giovani di oggi. Non si capisce il messaggio di Maria, la “Madre del bell’amore”, fra i ragazzi che troppo spesso, e a età sempre più precoci, l’amore lo sfruttano, lo vendono, ne violano i sentimenti più belli o ne sono violati, come accade a tanti bambini: complici adulti senza scupoli e messaggi per il quale il corpo non ha una sacralità da proteggere, ma più che altro esigenze da consumare.
E’ una giornata di festa, la solennità dell’Immacolata, che il Papa definisce con il Vaticano II “segno di sicura speranza e consolazione”. Ma per Benedetto XVI è anche l’occasione di una constatazione dolorosa e addolorata su certo mondo giovanile, la cui realtà rilanciata dalle cronache stride con la “splendente bellezza” di Maria Immacolata, che fu “trasparente - dice il Papa - all’amore di Dio:”Penso ai giovani di oggi, cresciuti in un ambiente saturo di messaggi che propongono falsi modelli di felicità. Questi ragazzi e ragazze rischiano di perdere la speranza perché sembrano spesso orfani del vero amore, che riempie di significato e di gioia la vita”.
Un applauso spontaneo arriva dalla Piazza alla finestra del Papa, quando Benedetto XVI ricorda le molte volte in cui Giovanni Paolo II propose il modello della “Madre del bell’amore” ai giovani che così tanto amava. E dunque, ha soggiunto Benedetto XVI, “che tristezza quando i ragazzi smarriscono lo stupore, l’incanto dei sentimenti più belli, il valore del rispetto del corpo, manifestazione della persona e del suo insondabile mistero”: “Non poche esperienze ci dicono purtroppo che gli adolescenti, i giovani e persino i bambini sono facili vittime della corruzione dell’amore, ingannati da adulti senza scrupoli i quali, mentendo a se stessi e a loro, li attirano nei vicoli senza uscita del consumismo: anche le realtà più sacre, come il corpo umano, tempio del Dio dell’amore e della vita, diventano così oggetti di consumo; e questo sempre più presto, già nella preadolescenza”.
Per questi giovani frastornati da messaggi così fuorvianti e pericolosi, e per tutta la Chiesa, il Papa ha invocato la la “luce” di Maria che illumina all’umanità la strada che porta a Gesù, particolarmente in questo periodo di Avvento. E nella sua Immacolata Concezione, ha affermato, Maria è non solo “Madre” dell'umanità, ma anche “Madre della speranza”: “A Lei rivolgiamo con fede la nostra preghiera, mentre ci rechiamo idealmente in pellegrinaggio a Lourdes dove proprio quest’oggi ha inizio uno speciale anno giubilare in occasione del 150° anniversario delle sue apparizioni nella grotta di Massabielle. Maria Immacolata, “stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!
Al termine dell’Angelus, Benedetto XVI ha salutato in cinque lingue le migliaia di fedeli presenti nella Piazza, dando appuntamento per il tradizionale omaggio dell’otto pomeriggio alla statua dell’Immacolata in Piazza di Spagna, dove il Papa sarà alle 16.15, dopo aver sostato brevemente davanti alla Chiesa della SS. Trinità, per l’omaggio dell’Associazione dei commercianti di Via Condotti.
Oltre alla solennità dell'Immacolata, Benedetto XVI ha proposto all'Angelus un forte tema di riflessione sul mondo giovanile. A raccoglierlo, nella Piazza, uno spettatore interessato e competente: il prof. Luigi Alici, presidente dell'Azione Cattolica italiana, salutata dal Papa al termine dell'Angelus: "Possano i ragazzi, i giovani e gli adulti dell'Azione Cattolica offrire alla Chiesa e alla società una gioiosa testimonianza di santità laicale".
Alberto Goroni ha raccolto il commento "a caldo" del prof. Alici: "Il Papa ha invitato a legare insieme la figura di Maria e il mondo giovanile, soprattutto il mondo degli adolescenti e dei pre-adolescenti, nei confronti dei quali certamente la mia generazione ha un debito pubblico di carattere educativo. Giovani e pre-adolescenti che sono in deficit di speranza e che il Papa invita a considerare al centro dell’attenzione di tutta la comunità ecclesiale. Questo tocca in maniera particolare l’Azione Cattolica che è un’associazione che scommette sulla possibilità di proporre un’ideale di santità a ragazzi, giovani e adulti. E noi faremo tesoro di questo invito e lo considereremo come un grande incoraggiamento nel rinnovamento dei progetti educativi che stiamo cercando di sviluppare".
Le parole di Benedetto XVI, oggi all'Angelus, sono giunte idealmente a Lourdes, dove il cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, ha ufficialmente aperto l'anno giubilare delle apparizioni della Vergine a Bernadette Soubirous, nella grotta di Massabielle. La cronaca di questa mattina nel racconto dell'inviato del quotidiano Avvenire a Lourdes, Mimmo Muolo: "Si aprono i cancelli di Porta Saint Michel, la più importante del santuario di Lourdes, e il cardinale Ivan Dias inaugura con un gesto che ricorda l’anno santo, il Giubileo dei 150 anni delle apparizioni. Dilaga sull’esplanade la grande folla, oltre 25 mila persone, che poco prima nella Basilica di San Pio X ha partecipato alla messa presieduta dallo stesso Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e delegato del Papa, di cui porta il saluto. E in pochi minuti la processione raggiunge la grotta di Massabielle. Qui, un secolo e mezzo fa, aveva ricordato il cardinale durante l’omelia, “Maria ha lanciato un appello pressante a pregare e a fare penitenza per ottenere la conversione dei poveri peccatori”. Questa, dunque, come altre apparizioni mariane, ha fatto notare il porporato, rientra nella lotta permanente e senza esclusione di colpi, tra le forze del bene e del male, che è cominciata fin dall’inizio della storia umana”. Oggi, anzi, questa lotta “è ancora più accanita che ai tempi di Bernardette”, ha sottolineato Dias. “Il mondo si trova terribilmente irretito nella spirale di un relativismo che vuole creare una società senza Dio; di un relativismo che erode i valori permanenti e immutabili del Vangelo; e di una indifferenza religiosa che resta imperturbabile di fronte al bene superiore delle cose che riguardano Dio e la Chiesa”. Per questo il cardinale ha invitato a non abbassare la guardia. “La Madonna – ha detto – ci invita nuovamente a entrare nella sua legione per combattere contro le forze del male”. Preghiera, comunione, accettazione delle sofferenze sono le armi di questa battaglia. “Nella certezza – ha concluso Dias – che la vittoria finale sarà di Dio”.
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