domenica, dicembre 23, 2007
La Thailandia oggi al voto. Doveva essere il ritorno alla democrazia. Ma i militari si riprendono l'ultima parola.

dal sito di PeaceReporter

Sotto la vigilanza di centinaia di attivisti che hanno occupato il parlamento e bloccato i lavori, i deputati thailandesi hanno approvato giovedì 20 dicembre, tre giorni prima della elezioni, una legge di Pubblica Sicurezza dai contenuti molto controversi. Mentre i militari al potere da 15 mesi avevano spacciato le elezioni di domenica 23 come il ritorno alla democrazia, alcune organizzazioni umanitarie denunciano la nuova legge, passata per 105 voti a 8, come il tentativo dei militari di mantenere un ruolo perenne di controllo sulla società thai.

La legge Dispone la creazione di un comando per Operazioni di pubblica sicurezza. A capo di questo comando, va detto, i militari mettono comunque il primo ministro eletto; suo vice il capo delle forze armate. A questo organo ristretto “in caso di situazioni pericolose per la sicurezza nazionale” rimane il potere di indire il coprifuoco o limitare o impedire libertà di movimento per i funzionari pubblici. In cima a questo, anche il potere per la polizia di detenere per sei mesi senza processo le persone sospettate di “arrecare danni alla sicurezza dello Stato”. Una legge giustificata con l'esigenza di controbattere alla insurrezione musulmana a Sud, ma che parecchi commentatori hanno definito come “uno strumento per creare per i militari uno stato dentro lo stato” ha commentato uno dei due deputati che si è astenuto dall'approvazione del disegno di legge, Gotha Arya – I poteri conferiti ai militari sono troppo estesi”.

Diverse associazioni per i diritti umani, come Human Rights Watch, hanno criticato la normativa: “La corte costituzionale ha disposto la chiusura del partito dell'ex premier Thaksin Shinawatra per 'frode elettorale'. Ma anche così i militari stanno frodando gli elettori. Non si può andare a votare sotto la condizione di una legge marziale, perché in questo caso il proprio voto non viene espresso liberamente”. E le proteste non si sono limitate al campo neutrale. Anche il nuovo partito Potere al Popolo' ha denunciato pressioni dei militari. Questa formazione ha soppiantato Thai Rak Thai (l'amore per i Thailandesi) fondata da Thaksin Shinawatra e resa illegale in maggio da una corte Costituzionale, così come i suoi 111 membri più in vista. Una nota diffusa dal nuovo segretario Samak Sundaravej accusa il governo provvisorio, denominato Consiglio di sicurezza nazionale, di aver dato istruzioni a radio, tv e giornali controllati dallo stato di cercare notizie che screditassero gli eredi politici di Thaksin. Il consiglio non ha dichiarato nulla riguardo la veridicità o meno della nota ministeriale che Sundaravej ha prodotto come prova delle sue accuse. “Appoggiando un piano per attaccare politicamente uno dei partiti in lizza”, al Giunta militare ha violato la sua promessa di rimanere assolutamente lontana e neutrale nella competizione elettorale”, ha dichiarato E. Pearson di Human Rights Watch Asia.

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