venerdì, dicembre 21, 2007
Nicola Messina, collaboratore di Perfetta Letizia e nostro corrispondente, ci invia il suo primo reportage di viaggio dalla terra che fu teatro di uno dei più sanguinosi regimi comunisti degli anni '70. Si ritiene che in Cambogia il regime dei Khmer Rossi abbia causato la morte di 1,7 milioni di persone attraverso carestia, lavoro forzato ed esecuzioni. Il loro leader, Pol Pot, in termini di spietatezza è stato paragonato a personaggi come Stalin e Adolf Hitler. Finito il regime dittatoriale, grazie ad una "speciale" amnistia quasi tutti gli assassini rimasero impuniti (si contano infatti solo tre processi con relative condanne). Si pensa che Pol Pot sia stato assassinato dai suoi stessi Khmer per evitare che finisse in mano al nuovo governo.
La Cambogia è ritornata ad essere una monarchia parlamentare nel 1993, dopo un lungo periodo di instabilità seguito dall'invasione vietnamita (1978) che pose fine alla dittatura di Pol Pot.
Nicola Messina attraverserà la Cambogia raccontando la realtà di questo paese sulle pagine della nostro blog:

REPORTAGE dalla Cambogia
di Nicola Messina per L.P.F.

La situazione attuale in Cambogia non presenta problemi. Dopo gli anni del terrore e dell'odio, la situazione sta tornando alla normalità ed il turismo sta davvero decollando.
Quando si arriva a Phnom Penh, all'inizio si puo avere qualche timore, perchè sono i tassisti stessi che ti dicono di non girare da soli, soprattutto di notte. In effetti ci sono molte armi ancora in circolazione, ma ad ogni modo i tassisti lo fanno solo per guadagnare denaro portandoti in giro. Sono segnalati casi di rapine a mano armata lungo alcune arterie stradali del paese, ma sostanzialmente la situazione di criminalità al momento non è diversa da quella di qualsiasi altro paese europeo. L'Italia è più pericolosa...

Phnom Penh è in continuo fermento e stanno nascendo nuove costruzioni, case, alberghi. Con ogni probabilita la città è destinata a divenire una delle più belle del sud-est asiatico. C'è da fare ancora molto, ma non passeranno molti anni. Quanto al discorso mendicanti, è falso ciò che si legge: ce ne sono molti di più in India e comunque non si tratta di strutture organizzate (come appunto in India), ma di povera gente che ha davvero bisogno di aiuto. Numerosissime sono le fuoristrada che sfrecciano per il centro cittadino e sicuramente ci sono molti benestanti, a differenza del Myanmar dove la situazione è più omogenea. Spuntano nuovi centri commerciali di stampo occidentale e il dollaro è la moneta più utilizzata (conviene assai poco cambiare in valuta locale). Di euro qui ancora non si parla, ma la situazione è destinata a cambiare presto.

Oggi ho visitato i campi di sterminio di Choeung EK, dove tra il '75 e il '78 circa 17000 uomini, donne e bambini furono condotti per essere giustiziati. Qui sono stati esumati i resti di oltre 8900 persone nel 1980, e sempre qui migliaia di teschi giaciono ora dietro le lastre di vetro di uno stupa eretto nel 1988. Forse meriterebbero una sepoltura, anzichè stare all'aria come oggetti da mercato, ma è solo il mio parere...
La cosa più assurda della giornata è che il mio conducente di Tuc Tuc mi ha condotto al vicino poligono di tiro, dove pagando puoi sganciare bombe a mano oppure sparare a sagome umane di carta. Ci sono turisti che pagano 50-60 dollari per tirare una bomba! Ne ho visti diversi io stesso. Mi ricorda un recente film, HOSTEL, un horror in cui le persone, pur di uccidere, sono disposte a pagare... davvero assurdo. Tutto ciò
alimenta sicuramente un business legato alle armi.
Qui a Phnom Penh ci sono anche degli ottimi mercati dove ci si trova davvero di tutto.
Inoltre sono presenti molti centri per massaggi, ma una buona fetta sono locali in cui regna la prostituzione, in particolare quelli lungo la Sisowath Quay, lungo il Tonle'Sap.
Stasera sono a Siem Reap e domattina ad Angkor.
Da Phnom Penh è tutto. Qui sono le 22:57.

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