Alla vigilia della notte della nascita di Gesù, Benedetto XVI ribadisce che la Chiesa non può rinunciare a comuncare al mondo il grande dono che ha ricevuto. Rendersi conto del significato dell’Incarnazione è il vero senso del Natale
dal sito di AsiaNews
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Nulla ci può esimere o sollevare” dall’impegno di annunciare il Vangelo e “nulla è più bello, urgente ed importante”. Ad un solo giorno dalla celebrazione della notte nella quale Dio si è fatto uomo, Benedetto XVI è tornato a parlare alle 30mila persone presenti in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus del “dovere” dei cristiani e della Chiesa in particolare, di evangelizzare e del vero senso del Natale.
“Domani notte – ha detto – celebreremo il grande mistero dell’amore che non smette mai di stupirci: l’amore di Dio che si è fatto uomo”. Proprio per questo, in questi giorni, ha aggiunto, si alza sovente l’invocazione “vieni Signore”, “la missione della Chiesa è la risposta all’invocazione ‘vieni Signore Gesù’”, perché con la sua venuta “cambi i nostri cuori e nel mondo si infondano la giustizia e la pace”.
"In una situazione in cui spesso non è chiara nemmeno a molti fedeli la stessa ragion d'essere dell'evangelizzazione, il recente documento dalla Congregazione per la dottrina della fede ha voluto ricordare a tutti che l'accoglienza della Buona Novella spinge di per sè a comunicare la salvezza ricevuta in dono. La Verità che salva la vita - ha spiegato ancora Ratzinger - accende il cuore di chi la riceve con un amore verso il prossimo che muove la libertà a ridonare ciò che si è gratuitamente ricevuto". E’ un dono “capace di farci vivere nell’abbraccio universale dei figli di Dio”, “amore gratuito per il bene di tutti”. “Nulla è più bello, urgente ed importante che ridonare gratuitamente agli uomini quanto gratuitamente abbiamo ricevuto da Dio. Nulla ci può esimere o sollevare da questo oneroso impegno”.
“Ogni cristiano e ogni comunità sentano la gioia di condividere con gli altri la Buona Notizia, che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché il mondo si salvi per mezzo di lui”, e “questo è il senso autentico del Natale, che sempre dobbiamo riscoprire e intensamente vivere”.
Al momento dei saluti, e prima di rivolgere a tutti l’augurio di “vivere le prossime festiività nella luce e nella pace che provengono da Cristo Salvatore”, Benedetto XVI ha espresso il proprio apprezzamento per un’inizativa dell’Osservatore romano in favore dei bambini dell’Uganda.
dal sito di AsiaNews
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Nulla ci può esimere o sollevare” dall’impegno di annunciare il Vangelo e “nulla è più bello, urgente ed importante”. Ad un solo giorno dalla celebrazione della notte nella quale Dio si è fatto uomo, Benedetto XVI è tornato a parlare alle 30mila persone presenti in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus del “dovere” dei cristiani e della Chiesa in particolare, di evangelizzare e del vero senso del Natale.
“Domani notte – ha detto – celebreremo il grande mistero dell’amore che non smette mai di stupirci: l’amore di Dio che si è fatto uomo”. Proprio per questo, in questi giorni, ha aggiunto, si alza sovente l’invocazione “vieni Signore”, “la missione della Chiesa è la risposta all’invocazione ‘vieni Signore Gesù’”, perché con la sua venuta “cambi i nostri cuori e nel mondo si infondano la giustizia e la pace”.
"In una situazione in cui spesso non è chiara nemmeno a molti fedeli la stessa ragion d'essere dell'evangelizzazione, il recente documento dalla Congregazione per la dottrina della fede ha voluto ricordare a tutti che l'accoglienza della Buona Novella spinge di per sè a comunicare la salvezza ricevuta in dono. La Verità che salva la vita - ha spiegato ancora Ratzinger - accende il cuore di chi la riceve con un amore verso il prossimo che muove la libertà a ridonare ciò che si è gratuitamente ricevuto". E’ un dono “capace di farci vivere nell’abbraccio universale dei figli di Dio”, “amore gratuito per il bene di tutti”. “Nulla è più bello, urgente ed importante che ridonare gratuitamente agli uomini quanto gratuitamente abbiamo ricevuto da Dio. Nulla ci può esimere o sollevare da questo oneroso impegno”.
“Ogni cristiano e ogni comunità sentano la gioia di condividere con gli altri la Buona Notizia, che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché il mondo si salvi per mezzo di lui”, e “questo è il senso autentico del Natale, che sempre dobbiamo riscoprire e intensamente vivere”.
Al momento dei saluti, e prima di rivolgere a tutti l’augurio di “vivere le prossime festiività nella luce e nella pace che provengono da Cristo Salvatore”, Benedetto XVI ha espresso il proprio apprezzamento per un’inizativa dell’Osservatore romano in favore dei bambini dell’Uganda.
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