da Radio Vaticana
Capovolta sabato scorso a largo dello Yemen un’imbarcazione che trasportava 148 persone. Morte almeno 58 persone, di cui 54 etiopi e 4 somali, mentre ne restano disperse ancora 37. Cinquantatré persone in totale sono riuscite a raggiungere la costa. Domenica, un’altra barca con a bordo 270 persone ha urtato uno scoglio proprio di fronte ad una spiaggia yemenita, spezzandosi in tre parti. Almeno 173 persone sono arrivate a terra, ma molte delle altre sono annegate, inclusi diversi bambini che si trovavano a bordo. Non si conosce il numero preciso di persone che hanno perso la vita. I superstiti di entrambe le imbarcazioni hanno ricevuto cure mediche, acqua e cibo da Medici Senza Frontiere (MSF) e da SHS, il partner locale dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati (ACNUR), prima di essere trasportati al centro di accoglienza di Mayfa'a. “Quest'anno è stato particolarmente tragico – riferisce l’ACNUR - dato che più di 1.400 persone sono morte nel 2007 nel Golfo di Aden, mentre oltre 28.300 sono arrivate a riva su 300 barche”. Tra i superstiti dello Yemen nel 2007, più di 18mila e 500 hanno cercato un'assistenza iniziale da parte dell'ACNUR, mentre circa diecimila sono stati assistiti nel campo profughi di Kharaz, vicino ad Aden. Nel corso dell'ultimo anno, l'ACNUR ha intensificato le sue attività nello Yemen con un'operazione da 7 milioni di dollari che prevede un aumento del personale, maggiore presenza sul campo, più assistenza, fornitura di ricoveri aggiuntivi per i rifugiati nel campo di Kharaz e programmi di addestramento per la guardia costiera ed altri funzionari. (C.C.)
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.