La situazione per i cristiani in Turchia è sempre più difficile, ma i politici locali fanno finta di niente...
Ancora una beffa per i cristiani in Turchia, quei cristiani costretti sempre a dire che va tutto bene perché a loro non vada peggio. Il presidente turco Gül, in linea con i suoi predecessori (copia e incolla più minime revisioni del caso), in occasione del Natale si rivolge così ai cristiani di Turchia: "Di qualsiasi religione o fede siate è indifferente, perché i nostri cittadini continuano a vivere la felicità, la tranquillità, la sicurezza, l'unità, la convivenza e la fraternità. È compito di noi tutti proteggere questi fondamenti". Ma i cristiani di Turchia non possono certamente dire di vivere in sicurezza...
Spesso sotto scorta, cosa che non possono negare; non mi sembra il modo migliore quindi di proteggere questi fondamenti, ignorare che di tranquillità i cristiani di Turchia non ne possano proprio parlare... spesso costretti all'anonimato. Si parla poi di unità? Dello stesso giorno la notizia: "Gli armeni si stanno preparando a lasciare la Turchia"... quegli armeni (con regolare passaporto turco) i quali padri sono in quella terra ben prima dei turchi! Ah felicità? Dalle notizie diffuse da Adnkronos international, ancora oggi, sembra che anche quest'anno il Natale in Turchia più che una festa sia l'adunata degli scampati! Come ultima beffa il primo ministro Recep Tayyip Erdogan sabato, per la festa del sacrificio, avrebbe detto che faranno di tutto per far finire questi episodi di violenza contro i cristiani... ma ecco il punto secondo Tayyip, "perché coloro che fanno così non conoscono nulla riguardo all'Islam". Insomma l'intento era più che altro salvare l'Islam turco dall'accusa di intolleranza violenta. Ma effettivamente se ancora oggi il presidente ed il primo ministro turco non daranno messaggi realmente in controtendenza alla popolazione (ahimè successo politico!) riguardo alla deriva civile di sempre maggior strati della popolazione turca questi episodi, ha ragione Erdogan, finiranno. Sì, perché se sarà così, di cristiani in Turchia non ve ne rimarranno più!
Ancora una beffa per i cristiani in Turchia, quei cristiani costretti sempre a dire che va tutto bene perché a loro non vada peggio. Il presidente turco Gül, in linea con i suoi predecessori (copia e incolla più minime revisioni del caso), in occasione del Natale si rivolge così ai cristiani di Turchia: "Di qualsiasi religione o fede siate è indifferente, perché i nostri cittadini continuano a vivere la felicità, la tranquillità, la sicurezza, l'unità, la convivenza e la fraternità. È compito di noi tutti proteggere questi fondamenti". Ma i cristiani di Turchia non possono certamente dire di vivere in sicurezza...
Spesso sotto scorta, cosa che non possono negare; non mi sembra il modo migliore quindi di proteggere questi fondamenti, ignorare che di tranquillità i cristiani di Turchia non ne possano proprio parlare... spesso costretti all'anonimato. Si parla poi di unità? Dello stesso giorno la notizia: "Gli armeni si stanno preparando a lasciare la Turchia"... quegli armeni (con regolare passaporto turco) i quali padri sono in quella terra ben prima dei turchi! Ah felicità? Dalle notizie diffuse da Adnkronos international, ancora oggi, sembra che anche quest'anno il Natale in Turchia più che una festa sia l'adunata degli scampati! Come ultima beffa il primo ministro Recep Tayyip Erdogan sabato, per la festa del sacrificio, avrebbe detto che faranno di tutto per far finire questi episodi di violenza contro i cristiani... ma ecco il punto secondo Tayyip, "perché coloro che fanno così non conoscono nulla riguardo all'Islam". Insomma l'intento era più che altro salvare l'Islam turco dall'accusa di intolleranza violenta. Ma effettivamente se ancora oggi il presidente ed il primo ministro turco non daranno messaggi realmente in controtendenza alla popolazione (ahimè successo politico!) riguardo alla deriva civile di sempre maggior strati della popolazione turca questi episodi, ha ragione Erdogan, finiranno. Sì, perché se sarà così, di cristiani in Turchia non ve ne rimarranno più!
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