Il paese di Sarkozy nel mirino del Comitato europeo per la prevenzione della tortura. Detenuti sotto stretta sorveglianza «legati ai loro letti con manette alle caviglie»
dal Corriere della Sera
ROMA - La Francia nel mirino del Comitato europeo per la prevenzione della tortura. Il motivo? Ancora una volta il trattamento dei detenuti nelle prigioni del Paese. Definito «disumano e degradante» nell'ultimo rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT). Pur rilevando qualche «miglioramento» rispetto al 2003, il Comitato ribadisce il suo giudizio negativo. Nel corso di una visita effettuata tra settembre e ottobre 2006 - scrive Liberation - i membri di questo organo di controllo del Consiglio d’Europa sono stati colpiti dalla sorte dei cosiddetti «detenuti sotto stretta sorveglianza»: presso l’unità ospedaliera di Moulins Yzeure la delegazione ha constatato che «i detenuti vengono sistematicamente legati ai loro letti, senza interruzione, spesso con manette alle caviglie e con una mano bloccata alla rete del letto».
NUDI NELLE CELLE - Le richieste formulate dal personale medico per togliere queste catene «così da consentire le cure in condizioni accettabili, venivano sistematicamente rifiutate dai sorveglianti e dagli agenti al seguito». Presso il centro detentivo di Fresnes (Val de Marne), il Cpt ha rilevato come, nell’attesa di una ospedalizzazione psichiatrica, i detenuti «presentavano uno stato di sofferenza acuta, rinchiusi nelle cellule di isolamento (...), obbligati a restare nudi nelle celle, sottomessi ad un controllo visivo regolare del personale penitenziario». Oltre a questi casi più gravi, il Cpt ha constatato abusi e maltrattamenti sistematici, anche se di entità minore: lunghi periodi di isolamento, gravi difficoltà nei reparti psichiatrici e degrado delle condizioni carcerarie dovute al sovrappopolamento. In Francia la popolazione carceraria è di 64.400 unità, circa 12.600 detenuti in più della capacità prevista delle prigioni.
dal Corriere della Sera
ROMA - La Francia nel mirino del Comitato europeo per la prevenzione della tortura. Il motivo? Ancora una volta il trattamento dei detenuti nelle prigioni del Paese. Definito «disumano e degradante» nell'ultimo rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT). Pur rilevando qualche «miglioramento» rispetto al 2003, il Comitato ribadisce il suo giudizio negativo. Nel corso di una visita effettuata tra settembre e ottobre 2006 - scrive Liberation - i membri di questo organo di controllo del Consiglio d’Europa sono stati colpiti dalla sorte dei cosiddetti «detenuti sotto stretta sorveglianza»: presso l’unità ospedaliera di Moulins Yzeure la delegazione ha constatato che «i detenuti vengono sistematicamente legati ai loro letti, senza interruzione, spesso con manette alle caviglie e con una mano bloccata alla rete del letto».
NUDI NELLE CELLE - Le richieste formulate dal personale medico per togliere queste catene «così da consentire le cure in condizioni accettabili, venivano sistematicamente rifiutate dai sorveglianti e dagli agenti al seguito». Presso il centro detentivo di Fresnes (Val de Marne), il Cpt ha rilevato come, nell’attesa di una ospedalizzazione psichiatrica, i detenuti «presentavano uno stato di sofferenza acuta, rinchiusi nelle cellule di isolamento (...), obbligati a restare nudi nelle celle, sottomessi ad un controllo visivo regolare del personale penitenziario». Oltre a questi casi più gravi, il Cpt ha constatato abusi e maltrattamenti sistematici, anche se di entità minore: lunghi periodi di isolamento, gravi difficoltà nei reparti psichiatrici e degrado delle condizioni carcerarie dovute al sovrappopolamento. In Francia la popolazione carceraria è di 64.400 unità, circa 12.600 detenuti in più della capacità prevista delle prigioni.
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