da PeaceReporter
BUTHAN - Dopo le prime libere elezioni nella storia millenaria del regno del Bhutan, arrivano anche le prime bombe per questo pacifico pezzo d'Himalaia. Quattro esplosioni in altrettante provincie hanno scosso un apio di giorni orsono il tranquillo regno. Dopo che a cavallo del nuovo anno, 300mila dei 650mila sudditi del re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, erano andati ad eleggere il primo parlamento butano, sono arrivati i primi attentati
Forse stanno dando fastidio a qualcuno le riforme introdotte dal padre del re, l'ex sovrano Jigme Singhye Wangchuck, che aveva nel marzopassato abdicato in favore del figlio 27enne e scritto la prima Costituzione bhutanese; in essa si dispone che il regnante rimane capo dello Stato, ma con tutti i poteri esecutivi delegati al Parlamento.
Le esplosioni sono tutte avvenute tra le 11 del mattino e le due del pomeriggio; la prima in un mercato a Samste. Una ora dopo a Thimpu, la capitale, un ordigno esploso fuori dal ristorante Sns ha distrutto i locali del locale. La terza esplosione ha toccato alla una la 'Guest House Tala' a Gedu, ferendo l'unica vittima: una dei 6mila turisti ammessi nel piccolo Paese ogni anno. Alle due la quarta esplosione a Dagapela, dove è stato trovato anche un ordigno inesploso.
Il comunicato ufficiale della Reale polizia Butanese ha incolpato “uno dei tre principali gruppi di oppositori rifugiati in Nepal: o il 'partito Maoisti del Bhutan', o il 'partito Comunista del Bhutan' o le Bhutan Tiger Forces”. Non un grande aiuto per svelare il mistero, decisamente.
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