In occasione del 63° anniversario dell'apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, riconosciuto come Giorno della Memoria, la Sezione Italiana di Amnesty International rinnova la propria solidarietà ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime di quello che è stato il più grave crimine contro l'umanità compiuto nel secolo scorso.
da Amnesty International
"Quanto avvenuto nei confronti della popolazione europea di origine e cultura ebraica, degli oppositori politici, dei rom e di altre minoranze dagli anni '30 al 1945 è stata la vicenda storica più disumana del XX secolo” - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. "Nell’anno in cui ricorre il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, è motivo di grande amarezza constatare quanto le parole ‘mai più!’ siano state gridate troppo spesso invano: invano, nell’ultimo quarto del secolo scorso, per le popolazioni latinoamericane, per quelle della Cambogia, della Bosnia, del Ruanda, della Repubblica Democratica del Congo…; invano, oggi, per le popolazioni di Myanmar, del Darfur e di tanti altri luoghi."
Ancora non sono stati sufficientemente messi in atto strumenti internazionali che possano rendere giustizia alle vittime e scardinare la presunzione di impunità da parte di chi si macchia di genocidio o di altri crimini contro l’umanità. Nel Giorno della Memoria, Amnesty International rinnova il proprio impegno per prevenire e impedire i crimini contro l’umanità, portare di fronte alla giustizia i loro responsabili e contrastare ogni tentativo di mettere in discussione l’importanza della memoria e della testimonianza.”
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