da AsiaNews
All’Angelus Benedetto XVI invita i giovani a seguire la via della vera pace, insegnata da Gesù e scherza sulle colombre liberate dalla finestra del suo studio. Un pensiero per color che soffrono di lebbra.
Città del Vaticano (AsiaNews) – La “buona notizia” che Gesù è venuto ad annunciare è che “Dio, in Lui, si è fatto vicino”, “regna ormai in mezzo a noi, come dimostrano i miracoli e le guarigioni che compie”. “Dove arriva Gesù, lo Spirito creatore reca vita e gli uomini sono sanati dalle malattie del corpo e dello spirito. La signoria di Dio si manifesta allora nella guarigione integrale dell’uomo”.
Folla festante in piazza San Pietro per la recita dell’Angelus, simpaticamente caratterizzata,
dalla presenza accanto a Benedetto XVI di due ragazzi dell’Azione cattolica di Roma, per l’ormai tradizionale liberazione di due colombe dalla finestra dello studio papale. Un gesto che ha spinto Benedetto XVI ad una battuta improvvisata che ha suscitato le grida e gli apllausi delle 50mila persone presenti in piazza San Pietro per la recita dell’Angelus.
“A volte ritornano…”, ha detto,, alludendo al fatto che in alcune occasioni è caitato che gli uccelli rientrassero nella finestra. “Cari piccoli amici – ha aggiunto - so che vi impegnate in favore dei vostri coetanei che soffrono per la guerra e la povertà. Continuate sulla strada che Gesù ci ha indicato per costruire la vera pace!”.
Prima della recita della preghiera mariana, il Papa aveva ricordato che “il termine ‘vangelo’, ai tempi di Gesù era usato dagli imperatori romani per i loro proclami. Indipendentemente dal contenuto, essi erano definiti ‘buone novelle’, cioè annunci di salvezza, perché l’imperatore era considerato come il signore del mondo ed ogni suo editto come foriero di bene”.
“Applicare questa parola alla predicazione di Gesù – ha proseguito - ebbe dunque un senso fortemente critico, come dire: Dio, non l’imperatore, è il Signore del mondo, e il vero Vangelo è quello di Gesù Cristo. La ‘buona notizia’ che Gesù proclama si riassume in queste parole: ‘Il regno di Dio – o regno dei cieli – è vicino’ (Mt 4,17; Mc 1,15). Che significa questa espressione? Non indica certo un regno terreno delimitato nello spazio e nel tempo, ma annuncia che è Dio a regnare, che è Dio il Signore e la sua signoria è presente, attuale, si sta realizzando. La novità del messaggio di Cristo è dunque che Dio in Lui si è fatto vicino, regna ormai in mezzo a noi, come dimostrano i miracoli e le guarigioni che compie. Dio regna nel mondo mediante il suo Figlio fatto uomo e con la forza dello Spirito Santo, che viene chiamato ‘dito di Dio’ (cfr Lc 11,20). Dove arriva Gesù, lo Spirito creatore reca vita e gli uomini sono sanati dalle malattie del corpo e dello spirito. La signoria di Dio si manifesta allora nella guarigione integrale dell’uomo. Con ciò Gesù vuole rivelare il volto del vero Dio, il Dio vicino, pieno di misericordia per ogni essere umano; il Dio che ci fa dono della vita in abbondanza, della sua stessa vita. Il regno di Dio è pertanto la vita che si afferma sulla morte, la luce della verità che disperde le tenebre dell’ignoranza e della menzogna”.
“Preghiamo Maria Santissima – ha concluso - affinché ottenga sempre alla Chiesa la stessa passione per il Regno di Dio che animò la missione di Gesù Cristo: passione per Dio, per la sua signoria d’amore e di vita; passione per l’uomo, incontrato in verità col desiderio di donargli il tesoro più prezioso: l’amore di Dio, suo Creatore e Padre”.(continua)
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