venerdì, febbraio 15, 2008
Assassinato il leader dei karen birmani, protagonisti del prossimo film-denuncia di Rambo

da PeaceReporter

Lo hanno assassinato ieri in pieno giorno nella sua casa di Mae Sot, appena oltre il confine brimano-thailandese. Padoh Mahn Sha, 64 anni, era il leader dell’Unione Nazionale Karen (Knu): il braccio politico dei guerriglieri indipendentisti karen che da sessant’anni combattono contro i governi e i regimi militari birmani. Pare che i killer fossero anch’essi karen, assoldati da qualche fazione avversa alla Knu. O, più probabilmente, assoldati dalla giunta militare birmana allo scopo di sviare le indagini su un assassinio che giunge in un momento di visibilità mediatica mai vista per questa guerra dimenticata che dal 1948 a oggi ha causato almeno 30mila morti e centinaia di migliaia di profughi fuggiti in Thailandia. Una visibilità legata all’uscita del film ‘John Rambo’ (nelle sale italiane dal 29 febbraio), in cui il sessantunenne eroe hollywoodiano combatte proprio contro i militari della giunta birmana in difesa delle comunità karen. Un film violentissimo e volutamente provocatorio che ovviamente non verrà proiettato nei cinema birmani, ma che a Yangon (Rangoon) va a ruba nella sua versione pirata.

“So che gli studenti birmani che si oppongono al regime stanno guardando questo film – ha dichiarato Sylvester Stallone ai giornalisti in una recente intervista – e vanno ripetendo la frase che lo caratterizza: ‘Puoi scegliere se vivere per niente o morire per qualcosa’. Spero che questo film ispiri il popolo birmano ad agire contro il regime, che ha già reagito arrestando per rappresaglia i familiari di due attori birmani che hanno partecipato alle riprese”.

La realtà. Senza Rambo a combattere con loro come nel film, nella realtà i guerriglieri karen della Knu possono poco contro il potente e spietato esercito della giunta del generale Than Shwe, che a dicembre ha avviato nella regione karen l’annuale campagna militare della stagione secca. Stando alle rare notizie che filtrano dalle giungle del Karen State attraverso le testimonianze dei profughi scappati in Thailandia – raccolte e diffuse da organizzazioni come il Gruppo per i Diritti Umani dei Karen (Khrg) – i militari birmani saccheggiano e bruciano i villaggi, attaccano e derubano i gruppi di sfollati accampati nella giungla, stuprano le donne, torturano e uccidono i sospettati fiancheggiatori della Knu, sequestrano intere comunità costringendole ai lavori forzati. Nel film di Rambo si parla di ‘genocidio’. Ma il termine più adatto sarebbe forse quello di ‘pulizia etnica’visto che lo scopo della giunta militare è quello di spopolare questa regione per poterne liberamente sfruttare le enormi risorse naturali (le foreste di legno pregiato, i giacimenti di pietre preziose e il potenziale idroelettrico del fiume Salween).

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Come è difficile trovare delle spiegazioni Cristiane a queste tragedie..
Penso che comunque vada elogiato, giusto un pò, il nostro Stallone, che anche se probabilmente ha sfruttato la tragedia di queste persone per dar una visibilità planetaria al suo film, ha ridestato l'attenzione pubblica a questa tragedia, che dopo lo scalpore che fece qualche mese fa su tutti i tg e media, troppo in fretta è passata nel dimenticatoi delle coscienze..
Mi auguro che anche i presidenti delle Nazioni del "primo mondo" e degli organi di risoluzione internazionale che hanno messo su, vadano ogni tanto al cinema..

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