Roma, Italia — Domani 16 febbraio è il terzo anniversario del Protocollo di Kyoto. Per tutta la settimana e in tutta Italia gli "elettricisti verdi" di Greenpeace hanno sostituito lampadine incandescenti con lampadine a risparmio energetico. Hanno fatto visita a università, negozi, mercati comunali, chiese e famiglie. Per salvare il clima. Con un semplice gesto di rivoluzione energetica. Guarda il video.
Passare a lampadine fluorescenti compatte permette di risparmiare fino all'80 per cento di elettricità ed emissioni di gas serra. Cestinare le vecchie incandescenti, quindi, è la prima cosa da fare per risparmiare soldi in bolletta e far bene all'ambiente. In questi giorni molti soggetti sono impegnati in attività di sensibilizzazione di questo tipo. Spegnere le luci per un'ora in uffici, palazzi comunali e negozi è un'importante iniziativa di sensibilizzazione. Ma è cambiando gli elettrodomestici inefficienti che possiamo realmente salvare il clima.
Già solo rimuovendo le lampadine incandescenti dalle case degli italiani potremmo evitare l'immissione di tre milioni di tonnellate di CO2, pari a circa il tre per cento del deficit dell'Italia dagli obiettivi di Kyoto. Un ritardo che dall'inizio dell'anno a oggi è già costato al Paese circa 230 milioni di euro.
A Verona gli "elettricisti verdi" hanno fatto visita alle nonne. A Bari, armati di lampadine fluorescenti, sono andati in giro per famiglie. A Genova sono stati al mercato comunale di frutta e verdura in pieno centro città. A Pescara hanno sostituito le lampadine in un'emeroteca gestita dagli studenti nell'università. Giovedì pomeriggio è toccato ai negozi del centro di Firenze. A Roma sono stati al Liceo Aristofane. Diverse iniziative anche a Livorno, Castelli Romani, Viareggio, Crema, Palermo, Catania, Padova.
L'attività fa parte della campagna "Bando alle Incandescenti", lanciata lo scorso ottobre da Greenpeace per chiedere alle maggiori catene della grande distribuzione – Coop, Esselunga, Auchan – di rimuovere dai propri scaffali le lampade nemiche del clima. Il governo italiano ha già messo al bando le incandescenti a partire dal 2011. Continuare a commercializzare lampade incandescenti è un crimine contro l'ambiente.
Passare a lampadine fluorescenti compatte permette di risparmiare fino all'80 per cento di elettricità ed emissioni di gas serra. Cestinare le vecchie incandescenti, quindi, è la prima cosa da fare per risparmiare soldi in bolletta e far bene all'ambiente. In questi giorni molti soggetti sono impegnati in attività di sensibilizzazione di questo tipo. Spegnere le luci per un'ora in uffici, palazzi comunali e negozi è un'importante iniziativa di sensibilizzazione. Ma è cambiando gli elettrodomestici inefficienti che possiamo realmente salvare il clima.
Già solo rimuovendo le lampadine incandescenti dalle case degli italiani potremmo evitare l'immissione di tre milioni di tonnellate di CO2, pari a circa il tre per cento del deficit dell'Italia dagli obiettivi di Kyoto. Un ritardo che dall'inizio dell'anno a oggi è già costato al Paese circa 230 milioni di euro.
A Verona gli "elettricisti verdi" hanno fatto visita alle nonne. A Bari, armati di lampadine fluorescenti, sono andati in giro per famiglie. A Genova sono stati al mercato comunale di frutta e verdura in pieno centro città. A Pescara hanno sostituito le lampadine in un'emeroteca gestita dagli studenti nell'università. Giovedì pomeriggio è toccato ai negozi del centro di Firenze. A Roma sono stati al Liceo Aristofane. Diverse iniziative anche a Livorno, Castelli Romani, Viareggio, Crema, Palermo, Catania, Padova.
L'attività fa parte della campagna "Bando alle Incandescenti", lanciata lo scorso ottobre da Greenpeace per chiedere alle maggiori catene della grande distribuzione – Coop, Esselunga, Auchan – di rimuovere dai propri scaffali le lampade nemiche del clima. Il governo italiano ha già messo al bando le incandescenti a partire dal 2011. Continuare a commercializzare lampade incandescenti è un crimine contro l'ambiente.
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