martedì, aprile 29, 2008

Agenzia Misna - “Per proteggere i poveri dal mercato nero della vendita di organi” il governo ha messo al bando tutte le donazioni di reni in favore di cittadini stranieri: lo ha annunciato oggi il ministro della Salute Francisco Duque. L’unica eccezione prevista è nel caso si possa dimostrare una parentela di sangue tra donatore e paziente, ha aggiunto il ministro ricordando che la disposizione è in linea con la politica promossa dall’Organizzazione mondiale per la salute (Oms) per fermare il fenomeno moralmente ed eticamente condannabile. “I poveri finiscono sempre per essere quelli abusati” ha detto Duque.

Negli ultimi anni i media locali hanno rivelato un numero crescente di “donazioni” da parte di filippini poveri e detenuti in favore di cittadini stranieri che trovano nel paese un racket di interessati intermediari; secondo i media i casi nelle Filippine stanno aumentando anche come effetto di normative restrittive emesse in altri paesi interessati dallo stesso fenomeno, come Cina e Pakistan. Secondo dati ufficiali, nel 2007 sono stati 500 i trapianti con pazienti stranieri, oltre 60% del totale; la ministro degli Affari sociali, Esperanza Cabral, citata dal quotidiano ‘The Inquirer’, ha detto che nelle tre bidonville a sudovest di Manila 109 poveri hanno “donato” un rene. I pazienti che ricevono gli organi provengono principalmente da Giappone, Medio Oriente ed Europa. Secondo i media filippini, che hanno intervistato i donatori, per lo più gente povera e senza istruzione, un rene è pagato 200.000 pesos (poco più di 3000 euro), ma non è chiaro quanto si arrivi a pagare gli intermediari; le operazioni sono poi svolte a pagamento negli ospedali pubblici o in cliniche private. Cabral ha sottolineato le conseguenze per la salute, anche invalidanti, spesso patite dai donatori - gente che poi non ha molte possibilità di curarsi - come infezioni urinarie croniche e tutti i danni provocati dalla pressione alta. [BF]

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