giovedì, maggio 08, 2008

QualEnergia.it - Gli automobilisti americani patiscono il caro carburante. E mentre i candidati alla Casa Bianca promettono tregue sulle imposte, i cittadini abbandonano SUV e pick up e acquistano auto più piccole e più efficienti. Intanto in California i consumi di carburanti calano.

Il caro benzina incomincia a farsi sentire anche tra gli automobilisti americani. La benzina è arrivata più o meno in tutti gli Stati dell’unione a 4 dollari al gallone, cioè circa 68 centesimi di euro al litro, quasi la metà rispetto all'Italia, ma un prezzo che viene percepito elevato dagli statunitensi e oggi causa di preoccupazione. Tanto che due dei candidati presidenziali, la democratica Hillary Clinton e il repubblicano John Mc Cain di recente hanno cercato consensi proponendo la cosidettà gas-tax holyday, una sospensione delle imposte federali sui carburanti durante l’estate, per far respirare le tasche degli americani.

“Queste proposte – commenta il New York Times – non sono solo la conseguenza dell’impennata dei prezzi, ma evidenziano anche l'impatto della politica su tutto ciò che può toccare il legame tra gli americani e le loro macchine”. Ma il rapporto degli statunitensi con l’automobile sembra essere già stato compromesso dal caro carburante: lo dicono i dati sulle vendite. L’assetato S.U.V., la berlina dalle dimensioni sproporzionate o il pick up dalle cilindrate epiche che siamo abituati a veder scorazzare sulle strade dei film made in USA sembrano essere stati spodestati nel cuore degli americani da utilitarie e addirittura auto ibride.

I dati dei costruttori di automobili parlano chiaro: quest’anno si sono vendute meno automobili in generale, e tra quelle vendute è sceso il numero di quelle di grossa cilindrata, mentre hanno registrato una notevole crescita quelle che consumano meno. L'anno appena trascorso, dichiarano i vertici di General Motors al New York Times, è stato il peggior per vendite dal 1992. Si è andati dalla diminuzione rispetto all’anno precedente della Chrysler, pari al 19%, a quella di Honda e Nissan che comunque sono calate del solo 2%. Sono andati male, come anticipato, soprattutto i mezzi che consumano di più: in un anno le vendite della Chevrolet Silverado, il più grosso dei camioncini pickup, sono calate di oltre il 30%, mentre la Toyota Prius, la più popolare tra le ibride, ha visto le vendite crescere quasi del 54%. Tanto che General Motors ha annunciato che per il prossimo anno taglierà di 88mila unità la produzione dei grossi pick up e di 50mila quella dei SUV.

Insomma, il greggio sopra i 120 dollari al barile forse inizia ad intaccare l’energivora "american way of life". In California, ad esempio dove il prezzo della benzina a 3,30 al gallone è cresciuto del 26% in un anno, dicono i dati dell’istituto statale che si occupa dell’amministrazione delle imposte sui carburanti, i consumi sono calati per il secondo anno di fila. La benzina e il gasolio venduti a gennaio 2008 sono stati 58,2 milioni in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: un calo del 4,8% che va a sommarsi a ad un ulteriore calo dell’1% dal 2006 al 2007. Che stiano iniziando lentamente a disintossicarsi dal petrolio?

GM


È presente 1 commento

Waddle ha detto...

Ricordo che un po' di tempo fa era stato proposto di bandire i Suv in alcuni paesi. Sarebbe una cosa molto positiva ed educativa bandire questi mezzi che servono solo a sprecare petrolio.

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