martedì, maggio 27, 2008

Agenzia Misna - Dall’Afghanistan, all’Iraq, alla Somalia, milioni di persone costrette a vivere in zone di guerra saranno duramente colpite dagli effetti della crisi alimentare legata al carovita mondiale che ha già scatenato conflitti nelle aree più povere del pianeta aumentando il numero dei popoli a rischio di carestia: lo ha detto oggi da Ginevra il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Jakob Kellenberger, presentando il rapporto sulle attività dell’organizzazione nel 2007. “Il recente aumento dei prezzi degli alimenti e dei carburanti sta rendendo ancora più difficile la vita di gente già obbligata a lottare contro gli effetti della guerra o di violenze interne” ha sottolineato Kellenberger aggiungendo nella lista dei paesi più a rischio anche il Ciad, Haiti, la Colombia, lo Yemen, lo Sri Lanka, il Sudan e la Repubblica democratica del Congo. Nonostante la crisi, il Cicr ha rinnovato l’impegno a mantenere lo stesso livello di aiuti nei 52 paesi in cui è impegnato nell’assistenza alla popolazione civile, annunciando nuovi programmi per la distribuzione di generi di prima necessità nelle comunità colpite da emergenze umanitarie, in particolare in Yemen e Somalia. Il rapporto diffuso oggi, ha detto ancora Kellenberger, “riporta l’attenzione sulle innumerevoli violazioni del diritto internazionale di cui siamo stati testimoni nel mondo lo scorso anno e aumenta gli sforzi che il Cicr profonde per mettere fine a queste violazioni. Se il diritto fosse rispettato meno numerosi sarebbero i civili uccisi o feriti, le donne e le ragazze violentate e le persone costrette a lasciare le proprie case”.
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