mercoledì, maggio 14, 2008
Agenzia Misna - “Non siamo ancora in grado di dare un giudizio o una valutazione sul nuovo ‘pacchetto sicurezza’ del governo, aspettiamo infatti di leggere il testo del decreto legge, ma quello che possiamo dire è che i toni utilizzati in questi giorni ci sembrano allarmistici e fuorvianti per una questione che invece chiede pacatezza. La pacatezza necessaria per parlare di argomenti seri”: lo ha detto alla MISNA Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio immigrazione di Caritas italiana inserendosi nel dibattito in corso sul ‘pacchetto sicurezza’ che il nuovo ministro dell’Interno Roberto Maroni presenterà al capo del governo nei prossimi giorni e che dalla prossima settimana potrebbe entrare in vigore. Forti, che insieme a don Vittorio Nozza, presidente di Caritas italiana, venerdì incontrerà il ministro, nell’ambito delle consultazioni con soggetti istituzionali e sociali, ribadisce: “Se si torna a parlare di immigrazione clandestina, possiamo tranquillamente dire che siamo contrari.
Perché da un lato riteniamo sproporzionata una previsione di natura penale rispetto a un illecito amministrativo e dall’altro, come in molti hanno già sottolineato, significherebbe ingolfare il sistema giudiziario e carcerario italiano”. Al responsabile di Caritas non convincono neanche le ipotesi di ricorrere ai Centri di permanenza temporanei (Cpt), già scartati dal lavoro di una commissione parlamentare negli anni scorsi. L’ultimo pensiero di Forti è però dedicato ai mezzi di informazione italiani: “I media hanno prestato il fianco a un’informazione scorretta e lontana dalla verità”; con i loro titoli urlati, un linguaggio improprio e dati non corretti - atteggiamenti condannati anche dalle Nazioni Unite, che nei mesi scorsi hanno messo a punto un manuale per insegnare ai giornalisti italiani a scrivere di migranti - tischiano di dettare le politiche migratorie del paese.
[MZ]


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