mercoledì, maggio 14, 2008

Nonostante i ripetuti annunci del presidente Berdymukhammedov sulla liberalizzazione di internet, da settimane molti siti non sono accessibili e la connessione è ancora più lenta. La polizia “non gradisce” uno scambio libero e rapido di informazioni.

Ashgabat, Turkmenistan (AsiaNews/Agenzie) – Internet “bloccato” o molto lento - rallentato - in Turkmenistan, nonostante l’enfasi del presidente Kurbanguly Berdymukhammedov nel vantarne la liberalizzazione. Fonti locali dicono che da settimane è diventato impossibile l’accesso a siti esteri molto noti, come Centrasia.ru, Deutsche Welle, RFE/RL, o a siti d’opposizione come Gungodar, Vatan, Turkmenskaya Iskra, o per la tutela dei diritti come Chrono-tm. Appena il 14 aprile Berdymukhammedov ha criticato la statale Turkmentelekom, responsabile per il servizio, per la cattiva qualità e la bassa velocità di connessione e ha disposto che la tecnologia multimediale fosse prevista nei nuovi edifici e ne fossero dotati ogni scuola e asilo. Ha anche ammesso il primo provider privato, la russa MTS che già serve circa 180mila telefoni cellulari, l’85% del Paese.

Ma da allora le cose sono andate peggio, internet è diventato anche più lento. Analisti ritengono responsabile la polizia segreta, che “sabota” questa politica per impedire scambi di informazioni e per individuare chi invia notizie all’estero. Dicono che la sicurezza interferisce persino con le connessioni cosiddette “asimmetriche”, che utilizzano una combinazione di satellite e modem: è un sistema costoso (anche 500 dollari) ma possibile per gli imprenditori e le organizzazioni internazionali.

Sotto l’ex presidente Saparmurat Niyazov, nel 2000 sono stati vietati tutti i provider privati, lasciando il monopolio alla Turkmentelekom, che negli anni successivi ha reso sempre più complicato ottenere la connessione. (continua a leggere)


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