venerdì, maggio 23, 2008
di Fabio Vitucci

Sono dappertutto: li vedi sfrecciare nelle autoambulanze, per l’emergenza 118 o per il pronto soccorso ad ammalati e feriti, oppure organizzare attività di accoglienza e aiuto sanitario nelle zone più bisognose del mondo, o ancora in mezzo alle fiamme o nei boschi per la difesa ambientale… Veri eroi contemporanei, non si fermano mai, e dove c’è bisogno di aiuto ci sono loro: sono i volontari delle Pubbliche Assistenze, che a Pisa come nel resto d’Italia svolgono queste attività per “volontariato, così da intendersi quello prestato in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro anche indiretto e per soli fini di solidarietà”, come recita lo statuto dell’A.N.P.AS. (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), l’organizzazione che raccoglie diverse associazioni locali “che si fondano su principi solidaristici, di mutualità e di partecipazione sociale”. Gli scopi dell’A.N.P.AS. (www.anpas.org) sono diversi: dalla costruzione di una società più giusta e solidale alla tutela e al riconoscimento dei diritti della persona, fino alla cooperazione internazionale e alla promozione dei diritti dell’infanzia. E di sicuro non si tratta solo di belle parole, visto che le Pubbliche Assistenze forniscono a Stato e popolazione un concreto quanto prezioso aiuto in tanti settori critici della vita civile, e si impegnano in progetti di solidarietà internazionale nelle zone più disastrate del mondo: i progetti “Sorriso” nel Kosovo e “Araliya” nello Sri Lanka (organizzato fra l’altro proprio dal comitato toscano: www.anpastoscana.it) mostrano una sensibilità nuova e sempre più importante verso le popolazioni del terzo e quarto mondo.

Le Pubbliche Assistenze nascono in Italia a partire dal 1860 come libere associazioni di volontariato: sono la Croce Verde, la Società di Salvamento, la Croce Bianca, la Fratellanza Militare. Sorte spontaneamente in zone diverse della penisola, si organizzano in cooperative, società di mutuo soccorso o casse rurali ed artigiane. Dalla Sicilia al Piemonte, “unanimi nel loro impegno, le Pubbliche Assistenze non fanno distinzioni di servizio per nobili o poveri, servono chiunque esprima un bisogno, non pongono condizioni all’aiuto prestato e sono aperte a chiunque voglia prendervi parte”. La necessità di coordinare tra loro questi gruppi di volontariato conduce al primo Congresso di La Spezia nel 1892, con la presenza di 29 associazioni, per lo più toscane e liguri. Ed è proprio la Toscana la regione che vede il maggiore sviluppo di questo tipo di associazioni.

Durante il periodo fascista il movimento subisce un brusco stop, con il regime che non poteva “digerire” una realtà che ne rappresentava l’antitesi, in quanto portatrice di valori quali solidarietà, condivisione e servizio disinteressato. E così nel 1930 Vittorio Emanuele III decide di trasferire alla Croce Rossa Italiana tutte le competenze relative al soccorso e scioglie le associazioni prive di riconoscimenti giuridici. Solo nel dopoguerra il movimento riprende corpo e nel 1946 a Milano si tiene il primo congresso nazionale. Negli anni ‘70 c’è grande fermento nel mondo del volontariato e si apre un lungo dibattito che culmina con il congresso di Sarzana del 1978: ne esce una Federazione Nazionale profondamente rinnovata, vengono superati i confini tradizionali che vedevano protagoniste solo poche regioni (Toscana, Emilia, Liguria) e si moltiplicano le attività dell’organizzazione. Un’ulteriore svolta è rappresentata dal congresso nazionale di Lerici del 1987, in cui viene elaborato un nuovo statuto nazionale e nasce la moderna A.N.P.AS., un movimento a cui aderiscono ormai oltre un milione di persone. Oggi fanno parte dell’A.N.P.AS. ottocento associazioni, diffuse soprattutto in Italia centro-settentrionale ma con promettenti nuclei di sviluppo anche nel sud e nelle isole. Notevole è anche l’impegno in grandi progetti di solidarietà internazionale, come quelli in Bielorussia (“Help for Chernobyl Children”), in ex-Jugoslavia, in Bulgaria e nel Saharawi, e i grandi interventi di protezione civile.

A Pisa la Pubblica Assistenza, nata nel lontano 1886, ha ben 10 sedi dislocate appunto tra Pisa, Vecchiano e San Giuliano Terme, con oltre 16000 soci e 40 dipendenti che operano soprattutto nei settori del volontariato e del sociale: soccorso sanitario d’emergenza (118), trasporti sanitari, sociali e per disabili, prevenzione degli incendi boschivi, telesoccorso, donazione di sangue e banchi alimentari. E’ presente anche una sezione che si occupa delle attività ricreative per i soci, un’agenzia regolarmente accreditata per la formazione e la progettazione e una “foresteria” prevalentemente impiegata in attività di solidarietà internazionale. Inoltre, insieme alla Pubblica Assistenza del litorale pisano e all’associazione La Coccinella, la Pubblica Assistenza pisana ha creato la cooperativa sociale Arcobaleno, che da 3 anni ormai si occupa di persone con disagi di vario genere, in particolare anziani, offrendo assistenza domiciliare e ospedaliera e prestazioni infermieristiche con personale qualificato. E, ultima novità, l’apertura di un ambulatorio infermieristico operativo dal mese di maggio, completamente gratuito, per tutte le piccole esigenze dei cittadini: chi d’ora in poi avrà bisogno di fare un elettrocardiogramma, misurarsi la pressione, farsi delle punture e di tutte le piccole cose che non necessitano dell’intervento di un medico, potrà chiamare lo 050/941555 e recarsi poi presso la sede dell’associazione in via Italo Bargagna 2, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18.30.

“Essere utili alla comunità, specie alle persone che versano in situazioni di bisogno, e fornire servizi in totale gratuità senza realizzare alcun profitto è la nostra filosofia, ben sintetizzata dallo slogan della campagna annuale per il 5 per mille “Molto Utile, Nessun Profitto” – ci dice Fabio Raja, vicepresidente della Pubblica Assistenza pisana – Ed è una sensibilità molto presente anche nei giovani, visto che l’80% dei volontari sono ragazzi e ben 35 di loro svolgono il servizio civile presso di noi”. Ce lo conferma Paola, giovane ingegnere delle telecomunicazioni, da oltre 3 anni impegnata nella Pubblica Assistenza pisana: “Avevo provato diverse forme di volontariato e volevo cimentarmi anche in questa. Così ho seguito gratuitamente il corso e fatto il tirocinio: dopo 3 mesi ero su un’autoambulanza, piena di entusiasmo e di voglia di fare. Oggi continuo a fare il barelliere sulle ambulanze di emergenza 118. Consiglio a tutti questa esperienza: tra difficoltà e casi drammatici si impara davvero tanto, anche ad agire nel migliore dei modi in situazioni comuni come un incidente stradale, un amico che si sente male o una brutta caduta durante una partita”. Per contattare la Pubblica Assistenza pisana e conoscere le attività organizzate e i corsi offerti, basta chiamare lo 050/941511 o mandare una mail a comitatovolontari@pubblicaassistenzapisa.it.

“Dedicare il mio tempo libero a chi ne ha bisogno mi riempie di gioia: sento di fare qualcosa di veramente importante, come tutti i miei amici-colleghi – ci dice infine Roberto, ventenne calabrese, a Pisa per studio – Siamo davvero in tanti, una delle risorse forse più importanti e nascoste di questa nostra bistrattata nazione”. E come dargli torto: cambiano le stagioni, cambiano i governi, ma ciò che non cambia in Italia è la generosità di milioni di volontari che dedicano il loro tempo ad aiutare le persone più sfortunate. E le Pubbliche Assistenze, a Pisa come in tante altre zone d’Italia, sono sempre in prima fila quando c’è bisogno di loro.

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