PapaBoys - L'Italia avrebbe bisogno di "un forte impegno e slancio comune", come sessanta anni fa, quando speranza e volontà diffuse fecero "rinascere il Paese in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità", dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio radiotelevisivo rivolto agli italiani dal Quirinale in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica. Oggi, sottolinea, "non possiamo permetterci di fare un passo indietro". "Su quali basi un rinnovato sforzo della nostra comunità nazionale debba poggiare - ha spiegato il capo dello Stato -, lo dicono i principi e gli indirizzi della Costituzione che la Repubblica si diede sessant'anni fa, in meno di due anni dal referendum e dalle elezioni del giugno 1946". Principi a cui occorre restare ancorati fermando il rischio della "regressione civile" che il presidente vede dietro i nuovi fenomeni di intolleranza e di violenza di ogni specie.
La Festa del 2 Giugno, ha aggiunto Napolitano, ci fa riflettere su "come" nacque sessanta anni fa la Repubblica: "tra grandi speranze e potendo contare sulla volontà allora diffusa tra gli italiani di ricostruire e far rinascere il paese, in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità. E' qualcosa che vale la pena di ricordare perché l'Italia, divenuta un paese altamente sviluppato, avrebbe oggi bisogno di uno sforzo simile, per la complessità dei problemi che sono dinanzi alla società e allo Stato, in un mondo profondamente mutato. Riuscimmo in quegli anni lontani a risalire dall'abisso della guerra voluta dal fascismo, e a guadagnare il nostro posto tra le democrazie occidentali. E abbiamo poi superato tante tensioni e prove. Non possiamo ora permetterci di fare un passo indietro; sapremo, ne sono certo, uscire dalle difficoltà e farci valere ancora una volta, grazie a un forte impegno e slancio comune".
FERMIAMO LA REGRESSIONE CIVILE - Giorgio Napolitano esprime tutta la sua preoccupazione per il diffondersi di fenomeni di intolleranza e di violenza di qualsiasi specie e chiede a cittadini e istituzione di operare nell'interesse generale "per fermare ogni rischio di regressione civile" nel nome delle tradizioni storiche e umanistiche dell'Italia. Il presidente della Repubblica lo ha detto nel messaggio radiotelevisivo rivolto agli italiani in occasione del 2 Giugno.
"Non posso tacere la mia preoccupazione, in questo momento, per il crescere di fenomeni che costituiscono - ha detto Napolitano - la negazione dei principi e valori costituzionali: fenomeni di intolleranza e di violenza di qualsiasi specie, violenza contro la sicurezza dei cittadini, le loro vite e i loro beni, intolleranza e violenza contro lo straniero, intolleranza e violenza politica, insofferenza e ribellismo verso legittime decisioni dello Stato democratico". "Chiedo a quanti, cittadini e istituzioni, condividano questa preoccupazione - ha aggiunto -, di fare la loro parte nell'interesse generale, per fermare ogni rischio di regressione civile in questa nostra Italia, che sente sempre vive le sue più profonde tradizioni storiche e radici umanistiche. Costruiamo insieme un costume di rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità, mettiamo a frutto le grandi risorse di generosità e dinamismo che l'Italia mostra di possedere. Buona festa della Repubblica a tutte le italiane e a tutti gli italiani".
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