Così il Papa ieri sera, a conclusione del Mese mariano in Piazza San Pietro.
RadioVaticana - La grandezza semplice e sublime di Maria, il suo cuore limpido, la sua fede senza ombre e senza incrinature: sono le caratteristiche della Beata Vergine ricordate ieri sera dal Papa, durante la celebrazione per la conclusione del Mese mariano. Quest’anno, il rito si è svolto per la prima volta in Piazza San Pietro, affollata di fedeli che hanno recitato il Santo Rosario, mentre la statua della Madonna veniva portata in processione lungo il colonnato.
Le fiaccole dei fedeli sfiorate dal vento e la cupola di San Pietro, sullo sfondo, ad illuminare il cuore di tutti: è stato un Rosario suggestivo quello che ha concluso il mese mariano ieri sera, giorno in cui, ha ricordato il Papa, si celebrava la festa della Visitazione della Beata Vergine e la memoria del Cuore Immacolato di Maria. Ricorrenze, ha sottolineato Benedetto XVI, che ci invitano a volgere con fiducia lo sguardo e le preghiere alla Madre di Dio: "Il Rosario, quando non è meccanica ripetizione di formule tradizionali, è una meditazione biblica che ci fa ripercorrere gli eventi della vita del Signore in compagnia della Beata Vergine, conservandoli, come Lei, nel nostro cuore".
Poi, la riflessione del Papa si è spostata sul Vangelo di Luca, che racconta la visita di Maria all’anziana cugina Elisabetta, in avanzato stato di gravidanza. Un gesto che rivela “la grandezza semplice e sublime di Maria”, ha continuato Benedetto XVI, e che fa esclamare alla stessa Elisabetta: “Benedetta tu fra le donne, benedetto il frutto del tuo grembo”. Parole che potrebbero apparire sproporzionate, ha aggiunto il Papa, in un mondo in cui “contano altre persone e pesano altri poteri”, ma a al quale Maria risponde in modo sorprendente, con il Magnificat: "Maria ancora una volta ci stupisce; il suo cuore è limpido, totalmente aperto alla luce di Dio; la sua anima è senza peccato, non appesantita dall’orgoglio e dall’egoismo. Le parole di Elisabetta accendono nel suo spirito un cantico di lode, che è un’autentica e profonda lettura 'teologica' della storia: una lettura che noi dobbiamo continuamente imparare da Colei la cui fede è senza ombre e senza incrinature. 'L’anima mia magnifica il Signore'. Maria riconosce la grandezza di Dio. Questo è il primo indispensabile sentimento della fede; il sentimento che dà sicurezza all’umana creatura e la libera dalla paura, pur in mezzo alle bufere della storia".
In questo modo, ha continuato Benedetto XVI, la Vergine “vede” con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia, andando oltre la superficie: "Per questo è Beata, perché ha creduto: per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito il Verbo incarnato. La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade. E il suo Magnificat, a distanza di secoli e millenni, resta la più vera e profonda interpretazione della storia, mentre le letture fatte da tanti sapienti di questo mondo sono state smentite dai fatti nel corso dei secoli".
Di qui, l’invito finale del Papa ad imitare l’esempio di Maria e a tornare a casa “con il Magnificat nel cuore”: "Portiamo in noi i medesimi sentimenti di lode e di ringraziamento di Maria verso il Signore, la sua fede e la sua speranza, il suo docile abbandono nelle mani della Provvidenza divina. Imitiamo il suo esempio di disponibilità e generosità nel servire i fratelli. Solo, infatti, accogliendo l’amore di Dio e facendo della nostra esistenza un servizio disinteressato e generoso al prossimo, potremo elevare con gioia un canto di lode al Signore".
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È presente 1 commento
Come interpretate le parole di Gesù dalla bibbia interconfessionale Cei leggiamo diversamente in Marco 11,27- 28:
La vera beatitudine
27Mentre Gesù parlava in tal modo, una donna alzò la voce in mezzo alla folla e gli disse:
- Beata la donna che ti ha generato e allattato!
28Ma Gesù rispose:
- Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
Altra lettura Matteo 12,46- 50
I veri parenti di Gesù
(vedi Marco 3, 31-35; Luca 8, 19-21)
46Gesù stava parlando alla folla. Sua madre e i suoi fratelli volevano parlare con lui, ma erano rimasti fuori. 47Un tale disse a Gesù:
- Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlare con te.
48Gesù a chi gi parlava rispose:
- Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli? 49Poi, con la mano indicò i suoi discepoli e disse:
- Guarda: sono questi mia madre e i miei fratelli: 50perché se uno fa la volontà del Padre mio che è in cielo, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre.
Voi ascoltate la parola di Dio ? non penso altrimenti conoscevate l' arrivo del secondo testimone ovvero la promessa
Ciao da Zorobabele chi scrive nel Rotolo che Vola Zc 5,1-5 o nel libro Amaro mangiato da Giovanni Ap 10 oggi siamo al primo tuono, non è un caso che oggi si vede l' Arca dell' Alleanza il mio simbolo vedi Apocalisse 11,4-19 con la vista di questo, con il terremoto Marche Umbria e la grande grandinata dove tutti dicevano le condenze dell' Aeri in quelle visioni si suonava la settima tromba, e usci il mio nome la promesa Zorobabele Aggeo 2,23 Zaccaria 4, da li a poco 11 settembre 01 ovvero la visione di Daniele 8, poi le sette coppe che io umile uomo ho scandito per condannare i servi infedeli Matteo 24,45,51 ebbene i monsignori sono stati giudicati per il fuoco eterno saranno aperti i stessi luoghi che Abaddon usava nel tempo del grande sterminio.
Ecco dove mi puoi trovare in fondo ci sono tutti i collegamenti al libro amaro ai blog al gruppo ecc...
http://jehova-zoro.blogspot.com/
http://blog.libero.it/Jehova/
http://it.groups.yahoo.com/group/zorobabele/
Pace e bene
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