QualEnergia.it - In Italia c'è chi investe nella produzione di silicio per l'industria fotovoltaica e non crede a chi prevede che nei prossimi anni ce ne sarà troppo rispetto ad una domanda che sarà sempre in crescita. Una breve intervista a Franco Traverso presidente di Silfab
Mentre molti analisti ritengono che la carenza di silicio sia ormai superata e che il problema nei prossimi anni sarà al contrario un eccesso di produzione, nell’industria del fotovoltaico c’è chi nel silicio sta investendo molto e non condivide affatto questa visione (vedi articolo di Qualenergia.it). Abbiamo rivolto qualche domanda in proposito a Franco Traverso, pioniere del fotovoltaico italiano e presidente di Silfab, azienda che sta realizzando a Borgofranco d’Ivrea (TO) uno stabilimento per la produzione di silicio policristallino che entrerà in funzione già dalla fine del 2009 e produrrà 5 mila tonnellate all’anno di polysilicon di alto grado di purezza.
Perché la scelta, fatta anche da altre industrie del fotovoltaico nazionali, di produrre silicio in Italia?
C’è una carenza di silicio a livello mondiale e non solo italiano. Proprio questa carenza è il fattore limitante dell’intero settore. Una carenza che permarrà anche negli anni a venire mantenendo prezzi alti anche se in calo.
La vostra produzione dunque si rivolge principalmente al mercato nazionale?
Sia al mercato nazionale che quello estero anche se al momento le maggiori richieste vengono dal mercato estero. In Italia per ora sono solo un paio le aziende che producono celle fotovoltaiche: la Helios Technology e la X-Group.
Prevede che la domanda di polysilicon continui ad aumentare in Italia? Quali sono i fattori che la potrebbero influenzare?
Aumenterà ai ritmi attuali e anche di più. Sulla domanda influisce la consapevolezza che il fotovoltaico conviene, produce buon reddito e in più ora ci sono delle certezze sul fronte del conto energia che rimuovono insicurezze che prima potevano frenare la domanda.
Lei dunque dissente dalle analisi di quanti ritengono che la carenza di silicio che ha afflitto l’industria del fotovoltaico negli ultimi anni sarà superata entro il 2009 e che negli anni successivi ci sarà al contrario un eccesso di produzione rispetto alla domanda.
Dissento assolutamente. Per due motivi: il primo è che delle tanto annunciate linee di produzione di silicio saranno poi in realtà poche quelle che arriveranno a produrre effettivamente; il secondo è che la domanda di celle di silicio andrà fortemente aumentando e quindi assorbirà la maggiore produzione.
Lei comunque ammette che ci sarà un aumento di produzione che farà calare i prezzi riducendo i margini di guadagno dei produttori. Pensa che ciò influirà negativamente sull’industria del fotovoltaico?
Si, certamente l’aumento di produzione farà calare i prezzi, ma questo influirà in modo positivo sulla domanda di celle e di moduli rafforzandola: sono due fattori che si rincorreranno.
Molti ritengono che le tecnologie a film sottile saranno avvantaggiate con il calo dei prezzi, lei cosa ne pensa?
Ci sarà una convivenza delle le due tecnologie film sottile e cristallino, mono e multi, ma il cristallino manterrà comunque una posizione dominante nel mercato. Anche perché comunque il prezzo dei moduli a cristallino scenderà in ogni caso di molto e si avvicinerà a quello del film sottile. Non dobbiamo dimenticarci poi che il cristallino ha efficienze quasi doppie rispetto al film sottile.
Quale tecnologia e quando sarà in grado di raggiungere la grid parity nella sua opinione?
Il cristallino la raggiungerà sicuramente prima, perchè ha dei maggiori margini di probabilità di aumento dell'efficienza e di abbattimento dei costi.
GM
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