La comunità Mapuche Quintupuray della Patagonia argentina ha recuperato un territorio ancestrale da anni occupato da privati. La Giustizia del paese sudamericano ha dichiarato ufficialmente che quegli ettari spettano di diritto al Consiglio per lo sviluppo delle Comunità indigene.
PeaceReporter - Problema storico. Il caso crea un precedente importantissimo nell'annosa questione del recupero delle terre in un'area come quella del Cono sud in cui da decenni si verificano casi su casi di terre ancestrali strappate ai legittimi proprietari, ossia quegli indigeni che da sempre abitano le immense distanze della Patagonia, anche cilena. Anche se il problema delle terre indigene è proprio dell'intera America del Sud, dove ogni paese sta cercando a suo modo di risolverlo. Bene o male.
Incubo finito. I membri della comunità Quintupuray dal 5 maggio vivevano in condizioni disumane, accampati in un'area sulla Cuesta del Ternero, nel sud della provincia di Rio Negro, con temperature che hanno toccato 5 sotto zero. L'incubo è finito il 29 maggio, quando gli esponenti del Consiglio degli anziani hanno finalmente ricevuto la bella notizia: potevano far ritorno nel loro territorio ancestrale, loro di diritto, al di là di ogni documento vero o fasullo attestante improbabili compravendite. Un gruppo di proprietari terrieri, infatti, sventolando attestati di proprietà, avevano cacciato con la forza intere famiglie da quella zona, costringendole a vivere di stenti. E finalmente anche la Giustizia lo ha capito.
I passi da fare. L'intestatario della terra mapuche, Florentino Huircapán, Presidente del CoDeCI, assieme all'avvocato della Comunità, dovrà adesso presentarsi davanti al giudice per firmare gli atti dovuti, che trasformeranno per sempre la proprietà in resguardo indigeno mapuche, e gli occupanti non avranno altra scelta che sgomberare entro cinque giorni da quella firma.
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