Agenzia Misna - “Molto preoccupati” per il progetto di direttiva sui rimpatri - che dovrebbe andare all'approvazione del parlamento europeo il mese prossimo - si sono detti ieri i vescovi riuniti nella Conferenza degli episcopati della Comunità Ue (Comece); hanno perciò chiesto al parlamento europeo di limitare “ l'uso della detenzione amministrativa e il divieto di riammissione a circostanze eccezionali". Ieri, la prima approvazione della direttiva da parte dei soli ministri europei dell'Interno, ha già sollevato in molte sedi di contrapposte tendenze politiche, aspre critiche da una parte e interpretazioni di parte. I vescovi vorrebbero anche che fosse garantito "un periodo minimo di 30 giorni per il rimpatrio volontario". In una sua nota, la Comete ricorda che il 30 maggio, il presidente della Conferenza, Mgr Van Luyn, con altri rappresentanti delle Chiese e delle organizzazioni cristiane, aveva inviato una lettera ai membri del parlamento per esprimere la loro preoccupazione sul compromesso raggiunto. Riconosciute le “difficoltà di arrivare ad un compromesso su una questione così controversa" nella nota si sottolinea che la lettera al parlamento richiama l'attenzione dei deputati europei sui dispositivi "tuttora problematici" relativi a: durata massima della detenzione (18 mesi); divieto di riammissione per gli immigrati irregolari. Una soluzione che "non tiene conto della situazione di molti immigrati" mentre le Chiese, pur comprendendo le preoccupazioni dei governi chiedono che "sia rispettata la dignità di ogni essere umano".
[PMB]
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