sabato, giugno 07, 2008

Dopo mesi, piazza dei Martiri, cuore della capitale e luogo della celebrazione. è stata liberata dal sit-in dell’opposizione. Le suore delle Francescane della Croce vogliono fare della cerimonia “un momento di unificazione”.

AsiaNews – Lontana dalle tensioni politiche che segnano la formazione del governo di unità nazionale, la Chiesa cattolica di prepara a proclamare beato un sacerdote cappuccino, un figlio della montagna libanese, nato a Ghazir, nel cuore del “paese cristiano” padre Jacques Haddad (1875-1954), fondatore delle Suore francescane della Croce (1933) e di numerosi ospedali, ospizi e scuole. Si deve ad un miracolo di Abouna Yaacoub la liberazione di piazza dei Martiri nella quale si svolgerà la cerimonia di beatificazione? Diviso in due, il cuore della capitale libanese, divenuto simbolo della divisione dei libanesi, è di nuovo unita. L’accordo di Doha del 19 marzo, compromesso politico tra la maggioranza e l’opposizione, in conflitto da 18 mesi, ha permesso di togliere l’accampamento selvaggio che l’aveva divisa in due.

La cerimonia avrà luogo il 22 giugno, alle 10 del mattino. Sarà presieduta dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, e concelebrata dal patriarca maronita Nasrallah Sfeir. A mezzogiorno, tutte le chiese di Beirut suoneranno a distesa, per salutare l’evento. Presentandolo, nel corso di una conferenza stampa al Convento della Croce, un compresso ospedalieri costruito negli anni ’30 proprio da Abouna Yaacoub, padre Abdo Bou Kasm, direttore del Centro cattolico di informazione della Chiesa maronita, ha affermato: “tre settimane fa discutevamo con madre Marie Makhlouf della possibilità di organizzare la cerimonia di beatificazione in piazza dei Martiri, allora ancora divisa in due. Madre Marie Makhlouf ripeteva : contiamo su Abouna Yaacoub, potrebbe fare un miracolo. Ebbene ecco il miracolo. Nel giorno stesso nel quale madre Marie faceva benedire da papa Benedetto XVI, in piazza San Pietro il ritratto ufficiale del futuro beato, nasceva l’accordo di Doha e Nabih Berry annunciava la fine del sit-in nel centro della città”.

E padre Bou Kasm aggiunge che, da allora, le suore della Croce “lavorano giorno e notte” per portare avanti i preparativi della cerimonia di beatificazione. A sua volta, madre Marie Makhlouf, superiora delle suore francescane della Croce, fondate da Abouna Yaacoub, ha reso grazie a Dio per la svolta presa dagli avvenimenti, esprimendoli desiderio che la cerimonia sia “un avvenimento unificante”. Così, madre Makhlouf ha invitato tutti i libanesi, senza distinzione di comunità, ad unirsi alla gioia di vedere Abouna Yaacoub elevato alla gloria degli altari, ricordando che e istituzione da lui create accolgono tutti coloro che lo chiedono, senza distinzione di religione. Si è anche rallegrata perché tale accoglienza segue la vocazione storica del Libano, terra di convivialità lieta. Mai, ha affermato, un Paese così piccolo ha accolto una così pesante eredità di civiltà.

Parole commoventi sul nuovo beato ha poi pronunciato la superiora della congregazione fondata che egli ha fondato, ricordando l’incredibile energia che lo animava, permettendogli di fondare conventi, ospizi, scuole e ospedali, il più celebre dei quali è sicuramente l’ospedale della Croce, a Jal el-Dib, istituito nel 1930, senza dimenticare l’ospedale Saint-Joseph de Dora (1949), Notre-Dame du Puits (1941), Christ-Roi (1950), le scuole di Broumana e Deir el-Kamar. “La luce del sacerdote deve poter illuminare il mondo”, ha aggiunto, ricordando che padre Jacques ha “piantato la croce dovunque è stato”.

Nel corso della conferenza stampa, è stato illustrato un programma di celebrazioni comprendente messe, concerti corali e serate spirituali. Informazioni su Abouna Yaacoub si possono trovare sul sito della congregazione www.congfcl.org o della cerimonia www.abounayaacoub.org

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