Questa notte la nave di Greenpeace Arctic Sunrise ha intercettato la spadara italiana "Luna Rossa" di Bagnara Calabra che stava pescando in acque internazionali, a circa 40 miglia ad ovest dalle Isole Egadi. Anche se la pesca si stava concludendo, gli attivisti hanno potuto documentare la cattura di due pesci spada con una rete dalla maglia di 22 cm di lato.
Roma — (GreenPeace.it) Il peschereccio "Luna Rossa" ha cercato di coprire nome e matricola per non essere identificato e ha tagliato la rete per fuggire. Da vero pirata. Fortunatamente, si trattava di un pezzo di rete di modesta lunghezza che Greenpeace è stata in grado di recuperare. Le spadare sono vietate dalle Nazioni Unite e dall'Unione europea per la loro pericolosità ambientale: poche settimane fa due capodogli sono stati uccisi da queste reti assassine che mettono in pericolo anche delfini e tartarughe marine.
Durante la notte del 6 luglio l'Arctic Sunrise aveva anche intercettato la richiesta di soccorso di un'imbarcazione rimasta intrappolata in una rete galleggiante. È la prova del gran numero di spadare italiane illegali presenti nella zona. Eppure è da tempo che Greenpeace segnala le attività illegali di questi pescherecci. Anche con riferimento al far west che vige nel porto di Bagnara Calabra. Chi li protegge?!
Dopo l'ennesima azione contro la pesca pirata l'Arctic Sunrise continuerà il suo tour a favore della creazione di una rete di Riserve Marine che copra il 40% del Mediterraneo, lungo le coste e in altura. Negli scorsi mesi il rompighiaccio di Greenpeace si è confrontato con le spadare italiane nello Ionio, con le tonnare volanti che pescano tonno rosso in Turchia e ha documentato le praterie di posidonia in Grecia e Libia.
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