Inizia oggi questo appuntamento con Luigi Sasso, membro dell'Azione Cattolica della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, che insieme al suo vescovo Mons. Padre Gianfranco Todisco, al suo parroco don Sandro, a Padre Calogero e ad altri due "pellegrini", ha iniziato il suo lungo pellegrinaggio per la GMG 2008 di Sydney. Riceveremo con frequenza le sue cronache, le sue foto e soprattutto il racconto delle sue emozioni.
Cari amici,
dopo circa venti ore di volo abbiamo finalmente raggiunto la meravigliosa città di Sydney! Il viaggio così lungo è stato l'occasione per ricercare una sintonia ed uno spirito di comunione tra noi "pellegrini diocesani"... e effettivamente ciò sembra essere avvenuto.
Per questi primi due giorni non vi sono stati impegni di catechesi o momenti di accentuata spiritualità. Tuttavia, un bellissimo momento lo abbiamo vissuto ieri, quando abbiamo celebrato la santa messa presso la cappella di una comunità residenziale per anziani: le persone presenti alla funzione sono state particolarmente colpite dalla toccante omelia di Padre Calogero, tutta incentrata sulla necessità di un'apertura della nostra vita alla volontà di Dio.
Passando ad argomenti più leggeri, considerato che i momenti di catechesi cominceranno dal 16 luglio, mi piace aggiungere qualche nota di colore. Come per ogni Gmg, le difficoltà di carattere logistico non hanno tardato a farsi attendere: e così per i primi due giorni, in assenza della possibilità di soggiornare in famiglia, abbiamo dovuto pernottare nel "club Marconi", prevalentemente un ritrovo di immigrati italiani, ma anche della nuova gioventù dei sobborghi della grande città australiana. Anche se dal punto di vista dell'esperienza di fede questi due giorni hanno significato poco, dal punto di vista culturale l'incontro con i "veri cittadini italiani" (così amano farsi chiamare qui gli immigrati) ha sicuramente avuto un grande impatto su tutti noi...
...Qui nessuno ha dimenticato la propria terra, le tradizioni o il dialetto; tutti ci hanno parlato con grande affetto dell'Australia, terra che li ha accolti e che ha dato loro lavoro e speranze, ma il cuore di ciascuno di loro batte ancora forte per l'Italia.
L'impatto invece con i "normali" cittadini di questa metropoli è stato diverso da quello che - personalmente - mi aspettavo. I cittadini australiani vengono generalmente descritti come burberi e poco sensibili: in questi primi due giorni invece ho potuto constatare l'esatto contrario ed, in alcuni casi, una generosità del tutto inusitata anche per noi europei! Non è affatto raro osservare un "sydney-sider" che vede un pellegrino in difficoltà e gli offre spontaneamente aiuto.
Concludo con una riflessione: sempre di più oggi i media confondono il concetto di pellegrinaggio con quello di turismo, magari etichettandolo come "religioso". Bene, per provare a risolvere questa confusione vi riporto la definizione di pellegrinaggio data da Wikipedia: "Un andare finalizzato, un tempo che l'individuo stralcia dalla continuità del tessuto ordinario della propria vita (luoghi, rapporti, produzione di reddito), per connettersi al sacro". Vivere la GMG in questa prospettiva sarà, allora, il nostro obiettivo; comunicarvi le impressioni e le vicende salienti di questo grande evento sarà un impegno che cercheremo di mantenere quotidianamente, compatibilmente con i mezzi tecnici che avremo a disposizione....
A presto
di Luigi Sasso
Cari amici,
dopo circa venti ore di volo abbiamo finalmente raggiunto la meravigliosa città di Sydney! Il viaggio così lungo è stato l'occasione per ricercare una sintonia ed uno spirito di comunione tra noi "pellegrini diocesani"... e effettivamente ciò sembra essere avvenuto.
Per questi primi due giorni non vi sono stati impegni di catechesi o momenti di accentuata spiritualità. Tuttavia, un bellissimo momento lo abbiamo vissuto ieri, quando abbiamo celebrato la santa messa presso la cappella di una comunità residenziale per anziani: le persone presenti alla funzione sono state particolarmente colpite dalla toccante omelia di Padre Calogero, tutta incentrata sulla necessità di un'apertura della nostra vita alla volontà di Dio.
Passando ad argomenti più leggeri, considerato che i momenti di catechesi cominceranno dal 16 luglio, mi piace aggiungere qualche nota di colore. Come per ogni Gmg, le difficoltà di carattere logistico non hanno tardato a farsi attendere: e così per i primi due giorni, in assenza della possibilità di soggiornare in famiglia, abbiamo dovuto pernottare nel "club Marconi", prevalentemente un ritrovo di immigrati italiani, ma anche della nuova gioventù dei sobborghi della grande città australiana. Anche se dal punto di vista dell'esperienza di fede questi due giorni hanno significato poco, dal punto di vista culturale l'incontro con i "veri cittadini italiani" (così amano farsi chiamare qui gli immigrati) ha sicuramente avuto un grande impatto su tutti noi...
...Qui nessuno ha dimenticato la propria terra, le tradizioni o il dialetto; tutti ci hanno parlato con grande affetto dell'Australia, terra che li ha accolti e che ha dato loro lavoro e speranze, ma il cuore di ciascuno di loro batte ancora forte per l'Italia.
L'impatto invece con i "normali" cittadini di questa metropoli è stato diverso da quello che - personalmente - mi aspettavo. I cittadini australiani vengono generalmente descritti come burberi e poco sensibili: in questi primi due giorni invece ho potuto constatare l'esatto contrario ed, in alcuni casi, una generosità del tutto inusitata anche per noi europei! Non è affatto raro osservare un "sydney-sider" che vede un pellegrino in difficoltà e gli offre spontaneamente aiuto.
Concludo con una riflessione: sempre di più oggi i media confondono il concetto di pellegrinaggio con quello di turismo, magari etichettandolo come "religioso". Bene, per provare a risolvere questa confusione vi riporto la definizione di pellegrinaggio data da Wikipedia: "Un andare finalizzato, un tempo che l'individuo stralcia dalla continuità del tessuto ordinario della propria vita (luoghi, rapporti, produzione di reddito), per connettersi al sacro". Vivere la GMG in questa prospettiva sarà, allora, il nostro obiettivo; comunicarvi le impressioni e le vicende salienti di questo grande evento sarà un impegno che cercheremo di mantenere quotidianamente, compatibilmente con i mezzi tecnici che avremo a disposizione....
A presto
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