Il 22 luglio scorso, a Belgrado, è stato catturato Radovan Karadzic, l'ex leader dei serbi di Bosnia, ricercato dal Tribunale Penale Internazionale (Tpi) e accusato di crimini di guerra, crimini contro l'umanità e di alcuni degli episodi più cruenti della guerra che ha insanguinato l'ex Jugoslavia nella prima metà degli anni Novanta. Il documedario di questo fine settimana è dedicato alle vittime di Srebrenica e al documentario di Andrea Rossini, prodotto nel 2005 da Osservatorio sui Balcani, "Dopo Srebrenica".
PeaceReporter - 1992: inizia la guerra in Bosnia Erzegovina. Nell'est del Paese, la campagna di pulizia etnica lanciata dalla forze paramilitari serbe e dall'esercito serbo bosniaco si scontra a Srebrenica con la reazione dei bosniaco musulmani (bosgnacchi) organizzata da un ex poliziotto, Naser Oric. Nella città si rifugiano decine di migliaia di sfollati. Comincia l'assedio. Da Srebrenica partono sporadici attacchi verso i villaggi serbi vicini. Nel 1993 le Nazioni Unite dichiarano Srebrenica 'area protetta' e inviano caschi blu, gli 'internazionali', con funzioni di interposizione.
L'undici luglio 1995 l'esercito del generale Mladic conquista la città. Le forze internazionali non intervengono. Nei giorni successivi tutti i maschi bosniaco musulmani presi prigionieri vengono fucilati e sepolti in fosse comuni. Gli scomparsi sono migliaia. Oggi Srebrenica è nella Repubblica Serba di Bosnia, una delle due entità create dagli accordi di Dayton. Vi abitano meno di 10mila persone, circa un quarto dei residenti di prima della guerra. I bosniaco musulmani sopravvissuti alla strage del 1995 stanno lentamente rientrando nelle proprie case. Tra i serbo bosniaci, oltre a chi viveva a Srebrenica prima della guerra, ci sono centinaia di sfollati provenienti da altre zone della Bosnia, accampati in centri collettivi.
PeaceReporter - 1992: inizia la guerra in Bosnia Erzegovina. Nell'est del Paese, la campagna di pulizia etnica lanciata dalla forze paramilitari serbe e dall'esercito serbo bosniaco si scontra a Srebrenica con la reazione dei bosniaco musulmani (bosgnacchi) organizzata da un ex poliziotto, Naser Oric. Nella città si rifugiano decine di migliaia di sfollati. Comincia l'assedio. Da Srebrenica partono sporadici attacchi verso i villaggi serbi vicini. Nel 1993 le Nazioni Unite dichiarano Srebrenica 'area protetta' e inviano caschi blu, gli 'internazionali', con funzioni di interposizione.
L'undici luglio 1995 l'esercito del generale Mladic conquista la città. Le forze internazionali non intervengono. Nei giorni successivi tutti i maschi bosniaco musulmani presi prigionieri vengono fucilati e sepolti in fosse comuni. Gli scomparsi sono migliaia. Oggi Srebrenica è nella Repubblica Serba di Bosnia, una delle due entità create dagli accordi di Dayton. Vi abitano meno di 10mila persone, circa un quarto dei residenti di prima della guerra. I bosniaco musulmani sopravvissuti alla strage del 1995 stanno lentamente rientrando nelle proprie case. Tra i serbo bosniaci, oltre a chi viveva a Srebrenica prima della guerra, ci sono centinaia di sfollati provenienti da altre zone della Bosnia, accampati in centri collettivi.
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