Radio Vaticana - Dilaniata da una terribile guerra civile che ha provocato migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi, oggi la Somalia si trova di fronte a "un drammatico bivio". L'allarme arriva dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam), che ha sottolineato come i continui attacchi dei gruppi armati agli operatori umanitari e i pericoli per le navi che trasportano gli aiuti alimentari stiano mettendo a serio rischio le vite di milioni di civili bisognosi di urgente assistenza alimentare. Lo riferisce l’Osservatore Romano. "Se nei prossimi mesi non verranno incrementati gli aiuti alimentari e altri generi di assistenza umanitaria", ha dichiarato Peter Goossens, direttore del Pam in Somalia nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Londra, "alcune zone del Paese potrebbero facilmente trovarsi nella morsa di un disastro simile a quello sofferto durante la carestia del 1992-1993, quando morirono decine di migliaia di persone". Le condizioni di insicurezza, la siccità e successivi raccolti falliti o estremamente ridotti "stanno aggravando la sofferenza di milioni di somali", ha insistito il funzionario delle Nazioni Unite, "spingendone centinaia di migliaia nella povertà estrema". La situazione è aggravata dalla debolezza dello scellino somalo rispetto al dollaro, in un contesto già segnato dall'aumento dei prezzi di cibo e petrolio. Goossens ha sottolineato con forza come le peggiorate condizioni di sicurezza stiano complicando seriamente le consegne di cibo via terra e via mare. Il Pam ha già lanciato un appello ai Governi affinché forniscano scorte navali per proteggere le navi cariche di cibo dagli attacchi dei pirati. Goossens ha spiegato che le scorte navali - fornite da Francia, Danimarca e Olanda, negli ultimi otto mesi - si sono dimostrate fondamentali. Da giugno, l'agenzia Onu non ha ricevuto altre offerte di scorte navali a partire, ma il novanta per cento del cibo che distribuisce in Somalia arriva via mare. Inoltre, l'ondata di uccisioni e rapimenti di personale delle Nazioni Unite e di organizzazioni non governative avvenuti negli ultimi mesi minacciano di sabotare la risposta all'emergenza. L'Onu stima che il numero complessivo delle persone che hanno bisogno di assistenza alimentare raggiungerà molto presto i tre milioni e mezzo entro dicembre. Il Pam deve quindi raddoppiare il numero di persone che sfama, passando da un milione al mese a 2,4 milioni entro dicembre. All'agenzia, che sta acquistando in Sudafrica il cibo per la Somalia, mancano 210 milioni di dollari necessari fino a marzo 2009.
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