mercoledì, luglio 16, 2008

PapaBoys - Da poche ore si è conclusa 'Viva Agorà', la grande festa che ha coinvolto i nostri connazionali alla Gmg di Sydney e che si è svolta presso l’Entertaiment Center. L’inno della Gmg cantato da Gary Pinto questo appuntamento presentato da Lorena Bianchetti, noto volto della tv italiana, mentre due giovani italo-australiani, James Liotta e Isabella Restifa,. Migliaia i pellegrini sulle tribune del teatro, che hanno acceso il clima con striscioni e cori da stadio. “La vostra fede è forte e dovete contagiare questo Paese”, ha detto il vescovo ausiliare di Sydney, mons. Julian Charles Porteous, portando il saluto della diocesi. “È un fantastico regalo – ha aggiunto - avervi qui: grazie per aver portato la gioia”. "Viva l'Agorà significa che vivi siete voi, che viva è l'Australia, che viva è la Chiesa", ha esordito la presentatrice romana. Subito dopo Richard Campbell, pittore aborigeno, ha dato il benvenuto ai giovani italiani nel paese che il suo popolo ha conservato intatto per millenni, parlando del serpente arcobaleno, che nell'arte aborigena e' il simbolo della creazione.

Numerosi i momenti musicali, affidati a una serie di artisti tutti legati alla Gmg. Ha cominciato il gruppo catanese Heavy Metal dei Metatrone, una rock band cattolica sulle cui note si e' scatenata la sala. E' stata poi la volta di Gary Pinto, giovane cantautore gia' esibitosi ieri sera durante il concerto di apertura e firma, insieme a Guy Sebastian, dell'inno ufficiale di Sydney 2008, Receive the Power. Sul tappeto rosso a pochi metri.... dalle teste di vescovi e sacerdoti presenti italiani ed australiani si sono poi esibiti in una performance acrobatica gli Streetworx, compagnia di breakdance nata da un programma di aiuto sociale che ha permesso in questi anni di togliere molti ragazzi dalla strada. Nell'atmosfera da stadio con tanto di cori (sempre pacifici) lanciati dalle gradinate in festa, si sono esibiti anche il cantautore italo-australiano Edoardo Santoni e quindi i Gen Rosso, gruppo nato a Firenze nel 1966 da un'idea di Chiara Lubich (vincitrice del premio Unesco per l'educazione alla pace), che conta tra le proprie fila 18 elementi appartenenti a 10 diverse nazioni: Brasile, Tanzania, Kenia, Congo, Soagna, Argentina, Svizzera, Italia, Polonia e Filippine. Una delegazione marchigiana ha ricordato l'Agora' dei giovani tenutasi nel 2007 a Loreto, portando la fiaccola della pace del pellegrinaggio Macerata-Loreto, accesa dal Santo Padre in Piazza San Pietro lo scorso febbraio.

All’inizio della festa è stato anche letto un messaggio di saluto del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giovani italiani e italoaustraliani. La Gmg, ha scritto Napolitano, “costituisce ormai un appuntamento tradizionale per ragazzi e ragazze di tutti i continenti, che si riuniscono in una manifestazione il cui altissimo significato spirituale, sottolineato dalla presenza del Sommo Pontefice, si accompagna a una profonda valenza culturale e sociale”. “In tale contesto – ha sottolineato – è mio vivo auspicio che l’incontro di oggi vi consenta di scoprire, in prima persona, quanto grande sia il contributo che la storica collettività di origine italiana ha saputo fornire allo sviluppo dell’Australia, Paese che seppe accogliere generosamente i nostri connazionali, e quanto siano solide e radicate le tradizioni e la cultura italiane in questa terra lontana”.

Ad iniziare il pomeriggio di Viva Agorà, era stato un momento di preghiera con il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco a seguire le musiche dei “Gen Rosso”. Bella anche la scenografia: vele sul palco, per ricordare l'“Opera House” e poi la statua della Vergine di Loreto e la croce di San Damiano (resteranno a Sydney come dono della Chiesa italiana ai giovani d'Australia). L’evento, promosso dal Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei, aveva l'obiettivo, e crediamo l'abbia centrato, di stabilire un dialogo fra le realtà giovanili italiana e australiana, attraverso una fitta trama di testimonianze che vedono protagonisti gli stessi pellegrini della GMG.

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