Regge il cessate il fuoco tra Hamas e Israele, nonostante le violazioni da entrambe le parti.
PeaceReporter - Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas regge da otto giorni. Entrambe le parti si accusano di diverse violazioni, ma l'accordo non è saltato, sia perché Israele ha tenuto fede alla promessa di riaprire i valichi commerciali verso la Striscia, sia perché Hamas sta effettivamente tentando di far rispettare il cessate il fuoco, anche dalle diverse milizie presenti nel territorio che controlla da oltre un anno. Una delle prime violazioni, il lancio di due razzi nel primo giorno della tregua, è stata rivendicata dal braccio armato di Fatah, le Brigate dei Martiri di Al Aqsa. Lunedì 30, il portavoce del gruppo, Mohammed Abu Irmana, detto Abu Qusai, è stato arrestato da Hamas. L'uomo è stato rilasciato dopo un interrogatorio. Lo stesso trattamento è toccato pure ad alcuni esponenti della Jihad Islamica, dopo che anche loro avevano sparato razzi contro Israele per vendicare l'uccisione dei loro militanti a Nablus. Hamas cerca dunque di far tacere le armi nella Striscia: gli uomini della sicurezza sono dipiegati in tutto il territorio e un tavolo di concertazione è stato stabilito tra il partito islamico e le altre milizie, per evitare nuove violazioni. “Non abbiamo firmato nessun accordo ma non lo boicotteremo” dichiarava Nafez Assam, uno dei leader della Jihad.
Tsahal. Anche i soldati di Tsahal hanno sparato, il primo di giugno, uccidendo un'anziana palestinese non lontano dal valico di Sufa. Nei giorni precedenti altri colpi erano volati nei pressi di quel valico, ferendo gravemente un agricoltore palestinese. Martedì Israele ha spiegato che i suoi soldati hanno avuto disposizioni di sparare a chiunque si avvicini alla linea di confine, all'interno della quale è stata creata una fascia di sicurezza. La mossa serve a impedire che, approfittando della tregua, i miliziani palestinesi possano piazzare esplosivi vicino al confine. Di fatto, però, questo divieto impedirà a diversi contadini palestinesi di raggiungere i propri campi.
I palestinesi considerano violazioni dell'accordo di tregua anche le chiusure dei confini della Striscia, attraverso cui, dallo scorso 24giugno, le merci hanno ricominciato a transitare. I valichi sono stati chiusi dopo ogni lancio di razzi. L'ultimo episodio è accaduto il 27 giugno, quando alcuni razzi sono stati sparati verso il villaggio agricolo di Nahal Oz, poco lontano dal confine con la Striscia di Gaza. L'attacco non è stato rivendicato da alcuno, ma Israele ha chiuso i valichi fino a martedì, e mercoledì hanno ricominciato a funzionare. Oggi si è saputo che il mandante di quell'attacco era un agricoltore palestiese, e che la chiusura dei valichi era precisamente quello che intendeva ottenere. L'uomo è un venditore di sementi palestinese che aveva fatto una gran scorta di semi di girasole importati dall'Egitto. Temeva che la riapertura dei valichi avrebbe saturato il mercato di sementi di miglior qualità, Israeliane, a minor prezzo. Così chiese ad alcuni membri di un noto clan della Striscia, di sparare dei razzi per provocare la reazione di Israele che, appunto, ha chiuso i valichi.
Questa tregua non sembra avere molti nemici, ma è minacciata dai conflitti di interesse e dalla presenza di troppe armi e milizie. Per minimizzare i rischi il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha deciso di coinvolgere anche i clan della Striscia, notoriamente potenti e molto armati. “Ci sono stati molti problemi e incidenti – ha dichiarato mercoledì durante una visita a Khan Younis – che sono costati vite e sofferenze. Il governo finora non é stato in grado di risolverli per via del caos e della mancanza di apparati di sicurezza”. Haniyeh ha nominato esplicitamente due clan, gli Abu Taha e gli Al Mesri, e si è poi detto disponibile a incontrarli per trovare un accordo anche con loro.
Parlando di razzi, non si può fare a meno di citare un altro episodio, avvenuto martedì in Cisgiordania, dove alcuni coloni hanno sparato razzi artigianali dall'insediamento di Bracha contro il villaggio palestinese di Burin, nei pressi di Nablus. I razzi, riporta l'agenzia palestinese Maan, sono caduti vicino a una scuola senza causare vittime. Un simile attacco, che può essere visto come una parodia dei miliziani estremisti palestinesi, era accaduto anche qualche settimana prima. Allora i responsabili avevano mostrato alla stampa i vettori artigianali, battezzati Sharon 1 e Sharon 2.
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