500mila ragazzi in Australia per il primo incontro col Pontefice.
E' iniziato con un entusiasmo incredibile l'atteso incontro - è il primo a Sydney - tra Papa Benedetto ed i giovani del mondo che stavano aspettando questo momento ormai da 3 anni, dai tempi della Gmg di Colonia quando il Papa comunicò la tappa successiva appunto in Australia. Sono 140 mila i giovani pellegrini che si sono radunati sul molo di Barangaroo, a Sydney, per accogliere il Papa. Lo riferisce l'organizzazione della Gmg. Un bagno di folla tra bandiere e cori: "Benedetto", "Benedicto", il suo nome è scandito in tutte le lingue. L'organizzazione riferisce anche che altri 350 mila pellegrini sono dislocati nei punti più importanti della città: Darling Harbour, Opera House, Domain. Il totale fa 500 mila pellegrini, una cifra record per la città, molto più che per le Olimpiadi del 2000. Il Papa è giunto a bordo di un battello 'Sidney 2000'. Accompagnato da 500 persone, tra cui dieci aborigeni, 20 australiani, 12 giovani pellegrini, 32 fedeli dall'Oceania, 168 da altre nazioni e 60 tra vescovi e cardinali il Papa - in piedi a prua mentre il vento gli sollevava la mantellina e gli ha fatto anche volare lo zuccotto - ha attraversato in battello la baia di Sydney, per spostarsi dalla Rose Bay, dove lo avevano accolto i capi aborigeni, a Barangaroo, dove e' appena sbarcato, e dove lo festeggiano circa 150mila ragazzi.
Alla conclusione del tour in battello Papa Benedetto è sceso al molo di Barangaroo tra le acclamazioni delle centinaia di migliaia di giovani ed uno sventolio di bandiere che stanno colorando veramente 'a nuovo' tutta Sidney. Appena sceso dal battello e' stato accolto dalla Guardia d'onore indigena, formata da 43 aborigeni anziani dall'Australia e dalle Isole dello Stretto di Torres. Sono stati loro a "consegnare" Benedetto XVI ai giovani che lo attendono sulla banchina. La cerimonia e' pensata ad indicare il passaggio del Papa dalle cure dei "custodi", che lo hanno accolto alla Rose Bay, ai giovani di tutto il mondo, raccolti a Sydney per la Gmg. Al suo arrivo nel palco di Barangaroo al Papa è stato rivolto un saluto in lingua Gadigal, un linguaggio dell'area di Sydney. Sono seguiti alcuni canti tipici dell'Oceania e anche il canto "Tu es Petrus", in latino, ma con alcune parti tradotte e cantate in lingua gadigal. Tra i cori che si alternano sul palco anche il Gondwana Indigenous Choir, formato da ragazzi indigeni dai 9 ai 14 anni da tutta l'Australia, e il Sydney Children's Choir, di bambini dagli 8 ai 16 anni, della citta' che ospita la Gmg.
“La accogliamo tra di noi come uomo di fede e di preghiera, avido di cultura e insegnante illustre, che per decenni è entrato in dialogo con gli altri rappresentanti delle nostre democrazie pluraliste”. Così l’arcivescovo di Sydney, card. George Pell, ha salutato poco fa Benedetto XVI, appena giunto a Barangaroo, accolto da una folla giovane e festante. “Le diamo il benvenuto – ha proseguito il card. Pell – come sacerdote e come vescovo. Ma ancor di più la accogliamo come successore di Pietro, la pietra su cui Gesù ha fondato la sua Chiesa. In lealtà e preghiera le diamo il benvenuto come Papa e vescovo di Roma”. “Nella nostra breve storia generalmente i cattolici australiani sono stati forti sostenitori del Papa. Questo ci allieta”, ha poi aggiunto il porporato, ricordando “con grande amore e ammirazione” il predecessore di Benedetto XVI, “Giovanni Paolo II il Grande, il quale fondò la tradizione della Giornata mondiale della gioventù e venne a trovarci due volte in Australia”. “Sua santità – ha infine concluso – lei è tra amici. E non solo tra figli, fratelli e sorelle di fede cattolica, ma anche tra amici provenienti da tutti gli angoli del Paese e soprattutto da altre comunità cristiane”.
“Un giorno storico”: così il presidente dei vescovi australiani, l’arcivescovo mons. Philip Wilson ha salutato Benedetto XVI al suo arrivo all’area di Barangaroo dove si sta svolgendo la cerimonia di accoglienza del Papa. Questa quarta visita di un pontefice in Australia, ha affermato mons.Wilson “è molto significativa e alla sua presenza rinnoviamo il nostro impegno verso Cristo e verso la Chiesa. La sua presenza qui in mezzo a noi in questi giorni rinforza la nostra speranza di incontrare Cristo nei modi più veri e profondi. Guardando questi meravigliosi giovani del mondo, uniti da fede ed amore, siamo riempiti di speranza. Il tema da lei scelto per questa Gmg – ha aggiunto – ci ricorda che non siamo soli negli sforzi di centrare la nostra vita in Cristo”. “Preghiamo – ha concluso – affinché questa Gmg possa portare frutti abbondanti e benedizioni a tutti specialmente ai giovani che sono qui e nel mondo”.
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