Ghandi lo difende e Pechino non obietta
PeaceReporter - L'intesa tra New Delhi e Washington per l'accordo sul nucleare civile sembra procedere senza intoppi. Secondo l'agenzia di stampa Press trust of India, la Cina non dovrebbe presentare obiezioni od ostacolare l'accordo che prevede finanziamenti e fornitura di combustibile da parte degli Usa per le centrali indiane, contro una verifica dei programmi nucleari del colosso asiatico. Il ministro degli Esteri cinese Liu Jianchao ritiene possibile una cooperazione pacifica nel settore dell'energia nucleare. L'accordo verrà attuato in seno all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) che provvederà a verificare i presupposti richiesti dalla controparte statunitense. Intanto, Sonia Gandhi, ha difeso a spada tratta il "patto" che nelle scorse settimane ha provocato un piccolo terremoto politico, causato dal ritiro dell'appoggio al governo da parte delle formazioni di sinistra. Il partito comunista, e gli altri ad esso collegato, l'accordo sia un "pactum sceleratum" con il quale si consegna la sicurezza del paese e la sovranità nazionale nelle mani degli Stati Uniti. La Ghandi, leader del Partito del Congresso, ha ribadito che il governo non prende lezioni di patriottismo da nessuno, sottolineando che l'accordo rappresenta un presupposto essenziale per lo sviluppo dell'India, in virtù della crescente domanda di energia elettrica. Per martedì prossimo, è atteso in Parlamento il voto di fiducia al governo del premier Manmohan Singh. Solo allora si potrà dare un bilancio effettivo dei danni politici provocati dal terremoto comunista.
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