giovedì, luglio 10, 2008

Venezuela, critiche della Conferenza episcopale per la creazione della Chiesa Cattolica Reformada, vicina alle posizioni di Chavez.

PeaceReporter - Botta e risposta fra la chiesa cattolica venezuelana e la chiesa cattolica reformada, nata dalla volontà di un gruppo di padri anglicani e cattolici in aperto contrasto con il Vaticano e molto vicini alle posizioni marxiste del presidente Hugo Chavez. Diverse le critiche piovute intorno ai vescovi legati alla Teologia della Liberazione che si difendono: “Il Vaticano dimentica i poveri e aiuta i ricchi”. Non è certo la prima volta che i vertici della chiesa cattolica venezuelana storcono il naso davanti ai comportamenti di quei prelati che troppo di frequente si sono avvicinati alle idee del presidente Hugo Chavez. Uno di loro, Vidal Atencio, prete di strada a Maracaibo e notissimo per la sua trasmissione televisiva sul canale nazionale, è anche stato minacciato dall'arcivescovo della città capoluogo dello Stato di Zulia, per via della sua declinazione marxista. Non solo, nel corso del tempo è stato oggetto di attacchi anche fisici che miracolosamente non hanno intaccato la sua fede e nemmeno le sue idee. “La chiesa deve stare dalla parte dei poveri. Cristo era povero” dice padre Vidal dalla sua chiesa a Maracaibo. “Alcuni fedeli non vengono più alla nostra messa perchè la ritengono troppo improntata sul debole e sul povero. Inoltre, alcuni dei nostri concittadini ritengono che io sia troppo vicino a Chavez senza sapere che nel corso del tempo ho anche espresso posizioni differenti dalle sua su diversi temi. Noi viviamo e pratichiamo la nostra fede insieme e per il popolo. Una fede che avanza giorno dopo giorno. Poi se vogliamo chiamarla Teologia della Liberazione facciamolo pure. Comunque se Chavez sta facendo qualcosa per i poveri e per i più deboli allora io sono dalla sua parte”, racconta Vidal seduto alla scrivania della suo ufficio fra un libro di Che Guevara e uno di Fidel Castro.

Le testimonianze. Dello stesso avviso anche Padre Jon Jen Siu, vescovo della Chiesa Cattolica Riformata ordinato domenica scorsa. “Certo la polemica è nata perchè dal Vaticano ci hanno dipinti come forza politica e non religiosa ma è sbagliato. Loro non sono i padroni del Venezuela. Soprattutto per questi motivi ho deciso di abbandonare il mio ruolo all'interno di quella confessione e gettarmi anima e corpo nell'avventura della Chiesa Cattolica Reformada. All'interno della Chiesa Cattolica venezuelana ci sono troppe menzogne, troppe cose nascoste. Per non parlare dei molti pedofili che si nascondono dietro un abito talare”. E, nonostante siano pochi giorni che l'attività dei nuovi vescovi è iniziata i problemi sono già molti. “Ci hanno accusato in mille modi differenti” denuncia Padre Jon Jen Siu. “Prima hanno detto che eravamo dei semplici delinquenti. Poi che prendevamo soldi dal Governo e mescolavamo politica e religione. Adesso staremo a vedere cosa si inventeranno di nuovo. La cosa vera e tangibile è che la chiesa venezuelana si è totalmente dimenticata dei poveri. Si preoccupano quasi esclusivamente dei ricchi”. La cosa che maggiormente innervosisce Padre Jon Jen Siu, comunque, è il fatto che la gerarchia cattolica della conferenza episcopale venezuelana ha apertamente appoggiato l'opposizione politica, schierandosi apertamente contro Chavez. “La chiesa dovrebbe essere apolitica. Invece nel nostro Paese i vescovi e gli arcivescovi si dichiarano pubblicamente legati ai partiti di opposizione. C'è da dire che all'interno della Conferenza episcopale c'è una grande confusione. E per quanto riguarda noi, non siamo vicino a nessuna posizione politica: siamo quelli che diffondono il messaggio evangelico di Gesù Cristo. Credo – conclude il Vescovo - che il Vaticano debba affrontare con molta serietà questa situazione perchè potrebbe generarsi un conflitto mondiale delle chiese 'storiche' siano esse protestanti, anglicane o altro”.

Dalla Cev. Il presidente della Conferenza episcopale del Venezuela, monsignor Ubaldo Santana, ha espresso in più di una circostanza il suo disappunto per l'uso del vocabolo 'cattolico' in relazione alla nuova chiesa costituita. Santana ha aggiunto: “Mi sembra davvero un'usurpazione di termini. Mi sembra strano che i ministri di Interno e Giustizia non si siano fatti problemi a registrare una nuova denominazione che si fregia del titolo di 'cattolica' anzi sarebbe da considerare eretica e dissidente”. Durissimo l'attacco del cardinale Urosa: “Rispetto alla creazione di una nuova supposta Chiesa che abusivamente si definisce cattolica reformada permettetemi di esprimere il mio più totale rifiuto e dissenso alla partecipazione di qualsiasi sacerdote cattolico in questo nuovo progetto”.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa