Dopo la centrale di Tricastin un'altra, forse piccola, fuga di radioattività si è registrata in un sito nucleare francese vicino al Piemonte per la rottura di un condotta. Intanto è stato rimosso il direttore di Tricastin.
QualEnergia.it - E’ preoccupante come negli ultimi mesi si stiano verificando numerosi incidenti nelle centrali nucleari del vecchio continente, in Spagna, Svezia, Slovenia e Francia. Mentre solo ieri il gruppo Areva aveva riconosciuto l’errore umano quale causa della fuga d’uranio dalla centrale di Tricastin (vedi articolo Qualenergia.it) e rimosso il direttore, che oggi si ha notizia di un’altra fuga di radioattività in un altro sito nucleare francese. “La sicurezza delle infrastrutture nucleari perde colpi?”, si chiede Le Monde. Il quotidiano francese riporta che l'Autorité de sûreté nucléaire (ASN) ha fatto sapere che in una fabbrica (FBFC) di combustibile nucleare della filiera dell’Areva a Romans-sur-Isère, nel sud-est Francia, quasi al confine con il Piemonte, sono stati rilevati degli scarichi radioattivi.Al momento le analisi non mostrano impatti rilevanti sull’ambiente poiché le quantità di uranio sembrano essere minime, dell’ordine di qualche centinaio di grammi, ha detto l’ASN, dopo che gli ispettori hanno rilevato una rottura della canalizzazione interrata che risaliva a diversi anni or sono.
Secondo la società FBFC la canalizzazione collega un’officina di fabbricazione del combustibile a una stazione di trattamento: l’ASN ha dichiarato comunque che tale tubazione non è affatto conforme alle norme ed ha una capacità di resistenza insufficiente agli shock. L’incidente comunque rimane circoscritto al sito, ma si dimostra come ancora una volta i materiali utilizzati per infrastrutture così delicate siano spesso ai limiti delle normative vigenti. A questo poi si aggiungono spesso errori e mancanze del personale.
Ricordiamo a tal proposito la sospensione dei lavori alla costruenda centrale francese di Flamville per gravi anomalie nella costruzione del reattore (vedi Qualenergia.it).
Ben diverso comunque è l’incidente di Tricastin per il quale l’inchiesta ha dimostrato una mancanza di coordinamento tra le squadre responsabili dei lavori e quelle responsabili della gestione dell’impianto; quest’ultimi, in particolare, hanno fatto l’errore di attendere per quasi 3 ore i risultati delle misure complementari al fine di allertare le autorità. Al momento in una vasta area circostante alla centrale di Tricastin sono vietati l'uso dell'acqua, la pesca e l'irrigazione.
Secondo il senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in commissione Ambiente questo “secondo incidente in 10 giorni in Francia conferma che ad oggi non esiste una tecnologia capace di rendere sicuri gli impianti per l'energia nucleare" e che il Governo "farebbe bene a cambiare programma, scegliendo di abbandonare la prospettiva già vecchia e pesantemente antieconomica di costruire nuovi impianti nucleari”.
LB
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